teologia

Casoria (Na). Consegnate le nuove costituzioni alle Suore

antonio7.jpgSono state presentate e consegnate, domenica 15 settembre 2013, nell’auditorium dell’Istituto Brando di Casoria, le nuove regole e costituzioni delle Suore Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato, istituto religioso femminile fondato dalla Beata Maria Cristina Brando.

Alla cerimonia, officiata da padre Antonio Rungi, missionario passionista, erano presenti la Superiora Generale, Madre Carla Di Meo e il suo consiglio e circa 150 suore, provenienti da tutte le comunità presenti in Italia.

La cerimonia molto semplice, preghiera e riflessione di padre Rungi, è stata avvertita come un momento forte di rivitalizzazione della vita fraterna in comunità secondo il carisma della Beata Maria Cristina Brando, incentrato sull’adorazione eucaristica e sulla riparazione.

Le regole e costituzioni, dopo la revisione effettuata nel dicembre scorso, durante un capitolo generale straordinario, presieduto dalla Madre Generale, Suor Carla Di Meo sono state approvate il 22 febbraio 2013 dalla Santa Sede ed entrano e sono entrate in da domenica 15 settembre, festa della Madonna Addolorata, protettrice dell’Istituto e contemporaneamente alla consegna delle stesse a tutte le religiose.

Per la fausta e storica ricorrenza, sono state convocate a Casoria tutte le responsabili delle case religiose in Italia e una delegata (la più giovane) delle stesse comunità.

Alle superiore locali, la Madre Generale, Carla De Meo ha consegnato nelle mani di ciascuna religiosa presente all’incontro il nuovo testo delle costituzioni e dei regolamenti delle Suore Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato, comunemente chiamate “Sacramentine”, dopo che sacerdote presidente della cerimonia religiosa ha benedetto i testi delle nuove norme che dovranno essere osservate diligentemente da tutte le religiose, di voti temporanei e perpetui, dell’Istituto Brando, presenti in Italia in varie parti, ma anche in Indonesia, Filippine, Sud-America e prossimamente in Africa nel Burkina Faso.

Lenola (Lt). Domani conclusione dei solenni festeggiamenti in onore del Madonna del Colle

DSC08823.JPGSarà monsignor Fabio Bernardo D’Onorio, arcivescovo di Gaeta, a chiudere i solenni festeggiamenti in onore della Madonna del Colle, a Lenola, con la celebrazione eucaristica delle ore 11.00 di domani, domenica, 15 settembre 2013, in coincidenza con il ritrovamento della sacra effige della Madonna il 15 settembre del 1602. Da quella data il popolo di Lenola onora la Vergine Santa con il titolo della Madonna del Colle. Alla festa i fedeli, che hanno partecipato numerosissimi, si sono preparati con un novenario e con il triduo predicato da padre Antonio Rungi, missionario passionista e guidati dai sacerdoti che si sono succeduti nel corso del novenario e che hanno proposto temi riguardanti la fede nell’anno della fede. Triduo di predicazione molto seguito ed apprezzato dai fedeli che, ieri, a conclusione della tre giorni di spiritualità hanno voluto ringraziare pubblicamente il sacerdote, ormai, da circa due anni, costantemente presenti nell’arcidiocesi di Gaeta ed un punto di riferimento spirituale e apostolico nella comunità passionista della Civita.

Dopo la solenne concelebrazione seguirà la processione per le principali vie della città con la statua della Madonna del Colle, alla quale prendono parte migliaia di fedeli, anche dei comuni limitrofi e soprattutto i tanti lenolesi immigrati in Italia o all’estero e che rientrano per la festa della Madonna del Colle. I solenni festeggiamenti organizzati dall’apposito comitato feste, presieduto dal rettore-parroco, don Adriano Di Gesù anche quest’anno hanno approntato un nutrito programma di celebrazioni religiosi e di manifestazioni culturali e ricreative per degnamente onorare la Vergine Santa. Per la prima volta tutte le funzioni religiose sono state trasmesse in diretta streaming utilizzando il sito interne del santuario della Madonna del Colle. Nell’anno della fede, un maggior impulso  è stato dato al culto mariano nel corso della novena e soprattutto durante triduo predicato da padre Antonio Rungi, missionario passionista del vicino Santuario mariano della Civita, altro luogo di spiritualità del Sud-Pontino, molto frequentato durante l’anno e soprattutto in questi giorni.

Casoria (Na). Oggi 9 suore si sono consacrate a Dio con la professione perpertua

1265531_469365253162558_1462634454_o.jpgE’ stato il Segretario della Congregazione delle Cause dei Santi, sua eccellenza monsignor  Marcello Bartolucci, arcivescovo, a presiedere la solenne liturgia eucaristica domenica 8 settembre 2013, alle ore 17.00, nella Chiesa delle Suore Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato (Sacramentine) in Casoria, durante la quale nove suore, tutte indonesiane, hanno emesso i voti perpetui nelle mani della Madre Generale, Carla Di Meo, e si  sono consacrate definitivamente al Signore, nella Congregazione fondata dalla Beata Maria Cristina Brando, professando i voti di castità, povertà ed obbedienza. Con mons. Bartolucci hanno concelebrato sua eccellenza, mons. Prosper Kontiebo, vescovo della nuova diocesi di Tenkodogo, in Burkina Faso, che è anche il primo Vescovo dei Missionari Camilliani.
Con i due prelati anche il sottosegretario della Congregazione delle cause dei santi e numerosi sacerdoti, tra cui padre Antonio Rungi, passionista, che ha preparato spiritualmente il gruppo delle neo-professe con un corso ad hoc di esercizi spirituali, tenuto nella struttura delle Suore di Gesù Redentore della Stella Maris di Mondragone. Oltre 500 le persone che hanno riempito la chiesa, con una folta presenza di religiose della stessa congregazione e di altri istituti femminili. La cerimonia è durata oltre due ore e tanti i momenti emozionanti vissuti da tutti i presenti. Toccanti le parole pronunciate da monsignor Bartolucci durante l’omelia, nel corso della quale ha evidenziato il significato teologico e pastorale della professione perpetua, sottolineando i vari passaggi del rito liturgico. Alla celebrazione erano presenti anche i rappresentanti dell’Ambasciata indonesiana in Italia. Queste le suore che faranno la professione perpetua:  Adriana dell’Immacolata, Annachiara di San Francesco, Arianna del Santissimo Nome di Gesù, Graziana del Santissimo Sacramento,  Ines dei Santi Angeli, Livia dei Sacri Cuori,  Marta di Gesù, Mercedes dell’Eucaristia,  Veronica del Crocifisso. A conclusione della solenne liturgia, le suore sono state festeggiate nella casa madre della loro Congregazione a Casoria, circondate dall’affetto dei fedeli, delle suore e di qualche parente, presente in Italia e con il cuore spiritualmente unite alla loro patria e soprattutto alla loro famiglia d’origine.

Con la professione perpetua le Suore sono entrate a far parte definitivamente della Congregazione delle Suore Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato, come ha evidenziato la Superiora Generale, Carla Di Meo, accogliendole nell’Istituto fondato a Napoli da madre Maria Cristina Brando (18561906), beatificata da Papa Giovanni Paolo II nel 2003.  Le suore si dedicano all’adorazione eucaristica, ma anche all’insegnamento catechistico e nelle scuole parificate,  alla gestione di educandati e orfanotrofi. Attualmente la Congregazione conta circa 400 religiose presenti in 30 case, in Italia, in Indonesia, Filippine e Sud America. Una Congregazione in crescente sviluppo ed aumento con la presenza di suore di origini indonesiane, che sono la parte più consistente dell’Istituto oggi in Italia. In prospettiva immediata una prossima apertura in Burkina Faso nella nuova diocesi di Tenkodogo.  

Casoria (Na). Nove suore dell’Istituto Brando emettono la professione perpetua

SAM_2710.JPGSarà il Segretario della Congregazione delle Cause dei Santi, sua eccellenza monsignor Marcello Bartolucci, arcivescovo, a presiedere la solenne liturgia eucaristica di domenica 8 settembre 2013, alle ore 17.00, nella Chiesa delle Suore Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato (Sacramentine) in Casoria, durante la quale nove suore, tutte indonesiane, emetteranno i voti perpetui e si consacreranno definitivamente al Signore, nella Congregazione fondata dalla Beata Maria Cristina Brando, con i voti di povertà, castità ed obbedienza. Ad accogliere questo loro proposito di dedicare tutta la loro vita al servizio di Cristo e della Chiesa, sarà la Madre Generale, Carla Di Meo, che segue con particolare attenzione e cura l’evolversi e lo sviluppo della Congregazione delle Suore Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato nei Paesi dell’Estremo Oriente, da dove proviene il maggior numero delle religiose che oggi compongono la loro famiglia religiosa. In prospettiva c’è una prossima apertura di una casa religiosa ed una comunità religiosa in Burkina Faso, in Africa, completamente dedita alla contemplazione e all’adorazione eucaristica. Le nove suore sono: Livia dei Sacri Cuori, Graziana del Santissimo Sacramento, Veronica del Crocifisso, Marta di Gesù, Adriana dell’Immacolata, Arianna del Santissimo Nome di Gesù, Maria Mercedes dell’Eucaristia, Ines dei Santi Angeli, Annachiara di San Francesco. Alla professione perpetua le suore si sono preparate con un corso di esercizi spirituali, predicato dal teologo morale, padre Antonio Rungi, missionario passionista, e tenuto nella Casa di spiritualità delle Suore di Gesù Redentore (Stella Maris) in Mondragone da sabato 31 agosto a venerdì 6 settembre 2013 sul tema “Un viaggio spirituale dentro la nostra vocazione e il nostro cuore per un sì definitivo a Dio nella vita consacrata”. La settimana di intensa spiritualità è stata così strutturata: ore 6.00 (Levata); ore 6,30 (Mattutino e Lodi); ore 7,30 (Santa Messa); ore 8,30 (Colazione); ore 9,30 (I Meditazione); ore 11,00 (Adorazione eucaristica); ore 12.00 (Ora Media); ore 13.00 (Pranzo); ore 15,30 (Confessioni o direzione spirituale); ore 17,00 (II Meditazione); ore 19,30 (Vespro); Ore 20,00 (Cena); ore 21,00 (Compieta). Le Suore Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato sono un istituto religioso femminile di diritto pontificio: le suore di questa congregazione, dette popolarmente Sacramentine. La congregazione venne fondata a Napoli da madre Maria Cristina Brando (1856-1906). Già novizia presso il monastero napoletano delle Adoratrici Perpetue del Santissimo Sacramento di San Giuseppe dei Ruffi, nel 1877 la religiosa fu costretta a lasciare il chiostro per problemi di salute. Su consiglio di padre Ludovico da Casoria, nel 1878 la Brando diede vita a un nuovo istituto, con lo stesso carisma dell’ordine delle monache Sacramentine ma dedito all’istruzione delle fanciulle. Le Vittime Espiatrici ottennero dalla Santa Sede il riconoscimento ecclesiastico di istituzione di diritto pontificio con il decreto di lode del 7 luglio 1903. Le loro costituzioni vennero approvate definitivamente il 23 marzo del 1911. Successivamente aggiornate dopo il Concilio Vaticano II, sono state approvate, dopo la revisione fatta durante il Capitolo generale straordinario del dicembre 2012, moderato da padre Antonio Rungi, dalla Santa Sede nel febbraio 2013. La fondatrice è stata beatificata da papa Giovanni Paolo II nel 2003. L’origine l’istituto era diviso in due rami, uno contemplativo (dedito all’adorazione perpetua del Santissimo Sacramento) e uno di vita attiva, poi riuniti. Le suore si dedicano prevalentemente all’insegnamento catechistico e nelle scuole, ma anche all’organizzazione di ritiri spirituali e alla gestione di educandati e orfanotrofi. Oltre che in Italia, le suore Vittime Espiatrici sono presenti in Brasile, Colombia, Filippine e Indonesia. La loro casa madre è a Casoria., mentre la casa generalizia è attualmente a Mugnano di Napoli, presso il Santuario del Sacro Cuore di Gesù, dove ha operato la sorella di Madre Cristina, Suor Maria Pia Brando, che ebbe a cuore soprattutto i bambini orfani. Oggi i due istituti fondati dalle due “sante” sorelle sono uniti in una sola Congregazione sotto il titolo di Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato. Attualmente la Congregazione conta circa 400 religiose presenti in 30 case, in Italia, in Indonesia, Filippine e Sud America. Una Congregazione in crescente sviluppo ed aumento con la presenza di suore di origini indonesiane, che sono la parte più consistente dell’Istituto oggi in Italia.

MONDRAGONE. TRIDUO DI SPIRITUALITA’ PER LA GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTU’

DSC05151.JPGIdealmente e spiritualmente vicini al Santo Padre, Papa Francesco, oggi le Suore di Gesù Redentore di Mondragone, iniziano una tre giorni di cenacolo di preghiera tra la struttura dell’istituto e la spiaggia. L’iniziativa delle Suore della Stella Maris è finalizzata ad incentivare la preghiera all’aperto e a contatto con la natura, ma soprattutto ad evangelizzare attraverso la preghiera durante il periodo estivo, coinvolgendo turisti, villeggianti ed ospiti della stessa struttura della Stella Maris, casa di ospitalità e di spiritualità.
Sono cinque le suore impegnate in questo ministero di evangelizzazione, con il supporto di altre religiose, di altri istituti femminili di vita consacrata e con l’aiuto dei fedeli laici che fanno già esperienza di scuole di preghiera presso parrocchie del territorio o movimenti ecclesiali. La tre giorni inizia questa sera, con l’adorazione eucaristica, alle ore 21.00 e si concluderà domenica, in coincidenza con la chiusura della settimana della Gioventù in corso a Rio De Janeiro in Brasile con Papa Francesco. Guiderà il cenacolo di preghiera e la riflessione sul tema della giornata mondiale della Gioventù, padre Antonio Rungi, missionario passionista, assistente spirituale della Stella Maris e predicatore di esercizi spirituali, che terrà la catechesi alle suore ed ai villeggianti.
Ma l’iniziativa di spiritualità estiva andrà avanti per tutto il mese di agosto, valorizzando le strutture allestite sulla spiaggia da parte delle suore, che sono cabine e gazebi. Si parte dalla Cappella dell’Istituto, che è pochi metri dal mare per l’adorazione eucaristica e poi si scende in spiaggia per la lectio divina, la catechesi ed infine la preghiera del santo Rosaria condiviso tra ospiti della struttura, i villeggianti e i vari fedeli che passeggiano sul lungomare di Mondragone e che sono attratti da questo modo di pregare insieme delle suore e villeggianti in riva al mare, nel raccoglimento della sera. L’appuntamento è, infatti, alle ore 21.00 sia per la tre giorni di spiritualità in spiaggia, dal 26 al 28 luglio, per pregare con Papa Francesco e sia per l’appuntamento settimanale che sarà assicurato al venerdì con la lectio, la catechesi e il rosario in spiaggia. “Un modo questo -afferma la responsabile della struttura – per avvicinare i fedeli alla preghiera e sentirsi chiesa in armonia e in sintonia spirituale anche durante un periodo come quello estivo che potrebbe essere distrattivo. Nella nostra struttura e nello spazio di spiaggia in concessione a noi, ci ritroviamo a pregare puntualmente ogni estate, ma quest’estate 2013 ha un doppio valore, anche perché su un’altra spiaggia molto distante da noi, a Copacabana a Rio De Janeiro, il Papa sta pregando con tutti i giovani del mondo perché la fede possa essere riscoperta e potenziata nella vita di tanti credenti. Noi vogliamo essere vicini al Papa con questi semplici gesti di comunione spirituale e di intenti”.

Il Papa in Brasile. I Passionisti presenti alle varie celebrazioni della GMG

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I Passionisti alla Giornata Mondiale della Gioventù. Anche il Superiore generale dei Passionisti padre Joachim Rego

di Antonio Rungi

Sono un centinaio i passionisti che da ogni parte del mondo sono arrivati a Rio de Janeiro per partecipare alla settimana della Gioventù con Papa Francesco. Tra i tantissimi religiosi, oltre a quelli già presenti in 30 comunità brasiliane, c’è il Superiore generale dei  Passionisti, padre Joachim Rego, con il suo consiglio generale. I religiosi sono stati accolti nella comunità passionista di Ponta Grossa, nel sud del Brasile. Questa comunità è allo stesso tempo sede del noviziato e casa di esercizi spirituali. L’ incontro dei Giovani Religiosi Passionisti a carattere internazionale si sono preparati alla GMG di Rio con  P. Joachim Rego e i membri del Consiglio Generale riflettendo sul tema “Il Carisma passionista  e la Nuova Evangelizzazione”. A relazionare sull’argomento è stato Mons. Luiz Fernando Lisboa, passionista,eletto vescovo di Pemba, in Mozambico. Padre Luiz ha sviluppato il tema partendo dal carisma tipico dei passionisti, che è la missione e l’evangelizzazione orientata verso i poveri, rispondente ai bisogni globali e urgenti del nostro mondo. “Sotto questa luce dobbiamo contemplare il nostro mondo, discernere le nostre priorità e rispondere in modalità nuove e creative. I passionisti come religiosi consacrati hanno molto da offrire in ogni luogo in cui siamo presenti.  Sono chiamati a fare una lettura critica nelle realtà in cui si trovano e agire al loro interno. Il bisogno di questa epoca ci chiede di essere creativi nel offrire il nostro Carisma e spiritualità al mondo (così come S. Paolo della Croce fece ai suoi tempi). Nel vivere la nostra missione non dobbiamo lavorare da soli; siamo chiamati a sostenere le iniziative di gruppi, di organizzazioni e di diocesi che promuovono l’estendersi del servizio al nostro mondo, dal momento che nel contesto moderno. La  ristrutturazione in atto della Congregazione rende i passionisti liberi di agire in modo inter-congregazionale, inter-istituzionale e capaci di lavorare in rete con tutti coloro che si dedicano alla ricerca della giustizia, della pace e dell’integrità del creato”. Questo compito spetta ai passionisti che sono presenti in Brasile e nell’America Latina dagli inizi del XIX secolo, sia nel ramo maschile, che femminile, con alcuni monasteri di Claustrali, tra cui quello di San Paolo.

I passionisti consapevoli che la Passione di Cristo continua in questo mondo fino a che Egli ritorni nella gloria, condividono le gioie e le ansie dell’umanità in cammino verso il Padre. Studiano di prendere parte alle tribolazioni degli uomini, specialmente dei poveri e degli abbandonati, e di confortarli sollevandoli dalle loro sofferenze. Con la potenza della Croce, sapienza di Dio, tendono con ardore ad illuminare e rimuovere le cause dei mali che affliggono gli uomini. Per questo la loro missione è diretta alla evangelízzazione mediante il ministero della parola della Croce perché tutti possano conoscere Cristo e la forza della Sua risurrezione. Ogni uomo, partecipando alle sofferenze di Cristo, può divenire simile a Lui nella morte per conseguire la sua stessa gloria. Tutti i passionisti si dedicano a questo apostolato, ognuno secondo le proprie attitudini, talenti e mansioni. Corrispondono alle pressanti esigenze, poste a ognuno dalla personale chiamata del Padre a seguire Cristo Crocifisso, con l’impegno continuo a fare del Vangelo di Cristo la regola suprema ed il criterio della loro vita; con la costante volontà di vivere e lavorare in comunità fraterne, osservando le loro Costituzioni nello spirito di San Paolo della Croce, con il fermo proposito di far crescere in noi lo spirito di preghiera e insegnando agli altri a pregare; e infine, con la premurosa attenzione alle necessità degli uomini nostri fratelli e con lo zelo di condurli, attraverso il messaggio della Croce, alla pienezza della vocazione cristiana.

Questa vocazione apostolica, i passionisti l’hanno potuto realizzare nelle diverse realtà del Brasile e dell’America Latina. I passionisti sono presenti i vari luoghi del Brasile con una due province religiose e vari vicariati dipendenti dalle province italiane ed europee. In tutto sono circa 200 i passionisti oggi in Brasile presenti in 30 comunità. Sono presenti in vari stati e in diverse città: a San Paolo, a Belo Horizonte, Victoria, Curitiba, Colombo. Curano le attività educative, le parrocchie e soprattutto sono presenti nei progetti sociali a favore dei poveri e dei bisognosi. Operano nelle favelas di Belo Horizonte, di Jardim America, di San Paolo, in Janauba, dove per la prima volta un Vescovo passionista, mons. Mauro Bastos, morto giovanissimo in un incidente stradale, nel 2006, fu messo alla guida della nuova diocesi, istituita da Giovanni Paolo II nel 2002 ed affidato a questo giovane religioso e santo vescovo. Grande attesa quindi nella famiglia passionista per la visita del Papa in Brasile e per la Giornata mondiale della gioventù, alla quale partecipano, provenienti da varie parti del mondo circa 100 religiosi giovani. Così scrivono le claustrali passioniste sul loro sito dando il benvenuto a Papa Francesco.

Seja benvindo Papa Francisco!

Com todo o Povo Brasileiro, rejubilamos com esta Visita tão especial!

Também não temos nem ouro nem prata, mas temos Jesus para oferecer a todos e num só coração em Cristo, acompanhamos vossa Santidade e todos os participantes da Jornada Mundial da Juventude!

Capua (Ce). Domani il possesso canonico del nuovo Arcivescovo, mons. Visco

Stemma-Arcivescovo-Salvatore-Visco.jpgCapua (Ce). Monsignor Salvatore Visco, domani si insedia nell’Arcidiocesi di Capua

di Antonio Rungi

In occasione della solennità dei Santi Pietro e Paolo, domani 29 giugno 2013, monsignor Salvatore Visco, nuovo arcivescovo di Capua e già vescovo di Isernia, si insedierà ufficialmente nella nuova sede vescovile con una solenne cerimonia di ingresso. Il novello pastore, che succede al defunto e compianto, monsignor Bruno Schettino, verrà accolto dal popolo di Dio, dalle autorità civili, militari, dai movimenti ed associazioni varie, all’ingresso del centro storico di Capua, a Porta Napoli. Di lì il corteo, attraversando le principali vie dell’antica Capua, giungerà in Cattedrale, dove verrà data lettura della bolla di Papa Francesco, in cui è formalizzato il trasferimento di monsignor Visco dalla sede di Isernia a quella di Capua. Tutta la cerimonia, a norma del diritto canonico, verrà verbalizzata dal cancelliere di curia. Si tratta di momenti carichi di attesa e di speranza non solo per la Chiesa di Capua, ma per tutta l’area casertana. Un nuovo vescovo è sempre motivo di speranza ed attese nuove per la chiesa locale e per il territorio. Monsignor Visco, che già nel suo stemma episcopale indica la chiave di lettura del suo ministero, saprà guidare saggiamente il popolo di Dio, che è in Capua, verso i pascoli eterni, valorizzando il tempo e la storia presenti. Monsignor Salvatore Visco è nato a Napoli il 28 luglio 1948. Ha compiuto gli studi ginnasiali e liceali nel Seminario minore di Pozzuoli e quelli filosofici e teologici presso il Seminario Maggiore di Napoli come alunno della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, sezione S. Tommaso (Capodimonte). È stato ordinato sacerdote il 14 aprile 1973. Dopo l’ordinazione sacerdotale ha ricoperto i seguenti uffici e ministeri: Vicario Parrocchiale di Maria SS. Desolata a Bagnoli (1973-1984); Docente di Religione presso la scuola pubblica (1974-1994); Parroco della Chiesa di Mater Domini (1985-1993); Direttore dell’Ufficio Liturgico Diocesano (1985-1994); Delegato vescovile per il Diaconato permanente e Responsabile diocesano per i Ministeri (1985-1995); Vicario Generale della diocesi di Pozzuoli e Decano del Capitolo della Chiesa Cattedrale di Pozzuoli (1994-2007). Eletto alla sede vescovile di Isernia-Venafro il 5 aprile 2007, ha ricevuto la consacrazione episcopale il 2 giugno successivo. In sei anni di ministero episcopale ad Isernia, monsignor Visco ha promosso la vita spirituale, liturgica, pastorale e sociale, puntando molto sui giovani e guardando alla realtà del territorio molisano. A Capua eredita una forte esperienza di chiesa vicina ai poveri ed ai sofferenti, che il compianto monsignor Bruno Schettino ha promosso con il suo carisma di pastore semplice e popolare, che ha saputo guardare alle speranze ed ai drammi del territorio diocesano, a partire dal problema della disoccupazione, dell’emarginazione e degli extra-comunitari, presenti soprattutto sulla fascia domiziana, in particolare a Castel Volturno.

Il programma dettagliato della presa di possesso del nuovo arcivescovo di Capua è indicato sul sito dell’Arcidiocesi. L’accoglienza di Mons. Salvatore Visco, per grazia di Dio e della Sede Apostolica nuovo Arcivescovo di Capua, offre alla nostra Chiesa l’opportunità di raccogliersi intorno al suo Pastore per un momento di preghiera, riflessione e festa. Le sessanta parrocchie con le loro famiglie, i giovani, i fanciulli, gli anziani e gli ammalati; i sacerdoti tutti, i consacrati, i laici impegnati nelle tante aggregazioni desiderano incontrare il loro Arcivescovo, ascoltare la sua parola, stringere le sue mani o incrociare il suo sguardo. Dal 21 settembre, data in cui abbiamo sperimentato il dolore della morte improvvisa ed inaspettata di Sua Eccellenza Mons. Bruno Schettino, la Chiesa di Capua si è messa in preghiera per prepararsi ad accogliere il Pastore che Dio avrebbe voluto concederle. Il Vescovo, infatti, è colui che “guardando dall’alto” e “guardando più lontano” (è questa l’etimologia del nome) offre al suo gregge una via sicura verso il pascoli della vita eterna. E nella accezione di Papa Francesco, è anche colui che è sempre pronto ad uscire alla ricerca delle novantanove pecore che hanno abbandonato l’ovile, senza tuttavia dimenticare la pecorella di casa o perdere tempo a “pettinarla”. Senza il Vescovo non ci può essere Chiesa, da lui e dal suo ministero profetico, sacerdotale e regale, scaturisce la Grazia della Parola, dei Sacramenti e della Carità. Per questo motivo è la Chiesa intera che deve accogliere nel suo Vescovo lo stesso Signore Gesù che in lui viene in mezzo al suo popolo. Fin dal mattino del 29 giugno 2013, la città di Capua si predisporrà all’accoglienza attraverso la chiusura al traffico dell’intero centro storico, la predisposizione della Piazza dei Giudici per il palco delle autorità e il maxi schermo, la disponibilità della Piazza d’Armi per l’accoglienza gratuita delle auto e dei pullman dei fedeli.  Ma anche la Cattedrale si vestirà a festa riempiendosi di sedie e schermi per la celebrazione eucaristica.  L’arrivo dell’Arcivescovo è previsto per le ore 17.30 e, come da tradizione, sarà accolto a Largo Porta Napoli da Clero, consacrati e laici. Si prevede un afflusso di oltre duemila persone che troveranno accoglienza anche lungo Corso Appio e Via Duomo. Un abbraccio del popolo per il suo pastore che percorrerà a piedi le strade della Città scortato dalle Confraternite, nel primo tratto di Corso Appio, e dalle Aggregazioni Laicali (Azione Cattolica, Scout, Rinnovamento dello Spirito, Cammino Neocatecumenale, Movimento dei Focolari…) lungo via Duomo fino alla Cattedrale. Lungo il percorso, farà sosta, verso le 18:00, in Piazza dei Giudici per il Saluto del Sindaco di Capua che per l’occasione donerà all’Arcivescovo una preziosa statuetta in bronzo, copia di quella trafugata dall’altare del Santissimo della Cattedrale. Oltre al Sindaco rivolgerà un saluto di benvenuto al nuovo Pastore anche un fanciullo, a nome di tutti i bambini, prediletti del Signore. Sua Eccellenza giungerà in Cattedrale alle 19:00, lì troverà Sua Eminenza il Cardinale di Napoli Crescenzio Sepe e una folta schiera di Arcivescovi e Vescovi campani e non che lo accompagneranno nel solenne Rito di Insediamento; lì riceverà il saluto dell’Amministratore Diocesano Mons. Pietro Piccirillo. Il bacio del Crocifisso, la consegna del Pastorale, la presa di possesso della Sede, l’omaggio del popolo di Dio nelle diverse componenti, saranno parte integrale del rito. Subito dopo avrà inizio la Solenne Eucaristia, presieduta dall’Arcivescovo e concelebrata dai Vescovi e dagli oltre duecento sacerdoti previsti. Accanto a loro Diaconi, Ministri istituiti e Seminaristi, Lettori e Cantori renderanno visibile sulla terra la bellezza della liturgia del cielo. Una nota particolare la merita il coro e gli orchestrali, provenienti da tutte le parrocchie della diocesi e raccolti per accompagnare con il canto la solenne liturgia.  Per tutti coloro a cui non sarà possibile accedere in Cattedrale sono stati predisposti dei maxi-schermi sia nell’atrio del Duomo che nella Piazza dei Giudici che trasmetteranno in diretta tutta la cerimonia. Inoltre ci sarà un collegamento web in diretta streaming su www.kairosnet.it e una diretta TV su Tele Luna 2 canale digitale 95 per coloro che seguiranno l’evento da casa.

 

Inziativa editoriale. La Stella del Mare di Mondragone

DSC08083.JPGDSC08084.JPGMondragone (Ce). La Stella Maris pubblica un suo bollettino

di Antonio Rungi

Con il primo numero di Domenica 9 giugno 2013, le Suore di Gesù Redentore, Istituto Stella Maris di Mondragone hanno avviato una loro pubblicazione periodica, dal titolo “La Stella Maris di Mondragone”. Si tratta, come si legge nell’editoriale a firma della responsabile della struttura di “un organo di stampa di servizio e di informazione delle Suore di Gesu Redentore che, come è noto, a Mondragone operano da circa 60 anni, prima come convitto e colonia ed oggi come Casa di Ospitalità per tutti, specialmente per quanti, soprattutto d’estate, vogliono rigenerarsi nel corpo e nello spirito”.

Un organo di informazione, semplice ed essenziale. Per ora quattro pagine a colori, con una tiratura limitata, anche per vedere il riscontro che ha a livello di accoglienza. Il bollettino informativo, verrà infatti distribuito gratuitamente, o su libera offerta, a conclusione della messa domenicale delle ore 8,30 a quanti parteciperanno alla celebrazione eucaristica festiva nella chiesa delle Suore della Stella Maris. Il titolo stesso scelto per caratterizzare questo bollettino indica esattamente la finalità: informare sulla vita della Stella Maris di Mondragone, che un’istituzione ben conosciuta sul territorio. Infatti, “questo organo di informazione, stampato in proprio – si legge nell’editoriale- è uno strumento di raccordo settimanale con gli utenti della Stella Maris, che vivono con la comunità delle suore durante i tre mesi estivi e che continuano a mantenere i contatti con loro, dopo la pausa delle ferie”, ma anche di raccordo con chi alla Stella Maris è di casa e la frequenta assiduamente perché di Mondragone o dei comuni limitrofi..

Nel bollettino si trovano, riflessioni, notizie, preghiere, testimonianze, comunicazioni, teologia, etica, turismo, attività varie. “Un po’ di tutto per informare con semplicità su tutto, sia a livello locale che nazionale”. E infatti nel primo numero, distribuito a conclusione della messa delle ore 8,30 di domenica 9 giugno 2013, presieduta dal vicario foraneo di Mondragone, don Roberto Guttoriello e che ha avuto positiva accoglienza ed apprezzamenti vari, riporta, oltre all’editoriale, un riflessione sulla devozione al  Sacro Cuore di Gesù, la parola di Dio della domenica con un breve ma incisivo commento del teologo morale, padre Antonio Rungi, passionista, i pensieri spirituali della fondatrice delle Suore di Gesù Redentore, varie notizie storiche o di attualità e ciò che si fa normalmente o occasionalmente alla Stella Maris, nella pagina d informazione.

“Iniziative del genere – ha detto padre Rungi, già direttore dell’Ufficio comunicazioni della Diocesi di Sessa ed assistente spirituale delle Suore di Gesù Redentore, ispirato del progetto – vanno promosse, sostenute, incoraggiate ed alimentate in tutti i modi. L’informazione che si caratterizza sempre più come virtuale e globalizzata, trova in queste forme di stampa locale e limitata un modo più diretto e personalizzato nel trasmettere le buone notizie a partire dalla buona notizia per eccellenza che è il vangelo. Auguro alle suore della Stella Maris di portare avanti il progetto anche se costa tempo e denaro. Ma le cose che si fanno con passione e soprattutto per amore a Dio e alla Chiesa sono sempre e comunque benedette dal cielo. Perciò sono sicuro che questa nuova iniziativa editoriale  durerà nel tempo e porterà anche i suoi frutti, specialmente spirituali e interiori.”.

Sessa Aurunca (Ce). Novecento anni di storia della cattedrale.

sessa1.pngsessa2.pngsessa4.jpgSessa Aurunca. IX Centenario della dedicazione della Basilica Cattedrale (1113-2013). Grandi festeggiamenti in tutta la città e nella Diocesi.  

 di Antonio Rungi

Il 14 giugno 2013 ricorreranno i Novecento anni dalla dedicazione della Basilica Cattedrale di Sessa Aurunca, una delle diocesi più antiche e storiche della Campania. Per la storica ricorrenza sono in programma varie manifestazioni e celebrazioni la cui conoscenza è opportuno far conoscere al grande pubblico. Tra l’altro il Vescovo della Diocesi, monsignor Antonio Napoletano per questa ricorrenza ha invitato ufficialmente il Santo Padre Papa Francesco, che ha dato il suo assenso. Per organizzare la visita di Papa Francesco a Sessa Aurunca ci vorrà del tempo, ma la speranza è forte che il Papa possa venire in questa cittadina e questo territorio, dove da secoli non arriva un pontefice. La cattedrale centro e faro di spiritualità è il cuore della Diocesi.  Questa, secondo le fonti storiche, è stata costruita tra il 1103 ed il 1113. La data della dedicazione è fatta risalire proprio al 14 giugno del 1113. Esattamente 900 anni fa. Comprensibile, quindi, che la Diocesi di Sessa Aurunca voglia, giustamente, mette in risalto questo storico avvenimento per la sua valenza spirituale, pastorale, religiosa, ecclesiale, artistica e civile. Per l’occasione sono state pubblicate varie opere di carattere storico ed ecclesiologico.

Tra queste vi è la pubblicazione di un volume sulla storia delle parrocchie presenti in Diocesi dal titolo: La Parrocchia: luogo di Fede, luogo di storia e ha come curatori S. E. Mons. Antonio Napoletano (vescovo diocesano), Don Carlo Fiorenza (vicario per i Beni Culturali), Don Roberto Guttoriello (direttore dell’Archivio e Biblioteca diocesana) e dott. Roberto Sasso (Polidoro) con prefazione del prof. Sergio Tanzarella, noto studioso e docente di Storia della Chiesa. Gli autori sono, invece, dieci persone che, con la loro competenza e amore per l’arte, hanno effettuato un’accurata ricerca storica sulle parrocchie e le loro pertinenze architettoniche e artistiche. Questa importante rivisitazione della storia della cattedrale di Sessa Aurunca fissata in un libro sarà presentata mercoledì 12 giugno alle ore 19.00 presso la “Sala Pio IX” dell’Episcopio di Sessa Aurunca da S. E. Mons. Antonio Di Donna, vescovo ausiliare di Napoli. 

Alle ore 21.00, all’interno della Basilica Cattedrale, si terrà un musical dal titolo “Sarò con voi sempre”, drammatizzazione della passione, morte e resurrezione di Gesù Cristo a cura dei giovani della Parrocchia dei Ss. Rocco e Martino in Falciano e di alcune corali della Diocesi. Lo spettacolo rispecchia il tema teologico e iconografico dell’edifico Cattedrale: la Resurrezione.  

Giovedì 13 giugno in ogni Parrocchia della Diocesi dalle 20 alle 21, si celebrerà un’Adorazione Eucaristica avente per tema “Avvicinandovi a Cristo, pietra viva” (1Pt 2, 4). 

Venerdì 14 giugno alle ore 19.00 il programma culminerà con una solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta da S. Em.za il Sig. Crescenzio Card. Sepe, Arcivescovo Metropolita di Napoli, concelebrata da diversi Vescovi Campani e sacerdoti diocesani. 

Mondragone. Tutto pronto per la consacrazione della nuova Chiesa di San Giustino Martine

935709_639170849430723_1877046400_n.jpgchiesasangiustino.jpgMondragone (Ce). Consacrazione della nuova chiesa parrocchiale, intitolata a San Giustino Martire

 

di Antonio Rungi

 

Fervono i preparativi e si ultimano i lavori previsti, per dare inizio alle celebrazioni nella Chiesa di San Giustino Martire in Mondragone, in Località Levagnole, periferia nord della città. La nuova e ampia struttura religiosa, con annesse opere parrocchiani e canonica saranno inagurate 1 giugno 2013, alle ore 20.00. In particolare, sarà  monsignor Antonio Napoletano, Vescovo di Sessa Aurunca a consacrare il nuovo luogo di culto, che accoglierà i fedeli della zona e i villeggianti durante l’estate.

La parrocchia San Giustino Martire, istituita da monsignor Vittorio Maria Costantini, di v.m. negli anni 70, fu pensata per dare una struttura operativa pastorale ad una zona turistica di Mondragone, particolarmente rinomata e in fase di sviluppo turistico. Una prima struttura provvisoria per accogliere i fedeli ed ivi avviare l’attività parrocchiale fu eretta durante l’episcopato di monsignor Raffaele Nogaro e primo parroco ufficiale della parrocchia operativa fu padre Francesco Romano, dei padri passionisti della comunità di San Giuseppe Artigiano, dalla quale dipendeva la parrocchia. Con il contributo della Diocesi, dei fedeli e delle maestranze fu eretta la struttura della Chiesa e della sagrestia e ricavato, avanti alla chiesa temporanea, uno spazio adatto alle esigenze ricreative e associativa dei parrocchiali, specie per i bambini. Negli anni ottanta fu istituita la festa di San Giustino martire ed avviate le prime manifestazioni esterne religiose in onore del Santo con la predicazione del triduo e della processione, con la festa esterna e con la sagra.  Per oltre 25 anni la parrocchia ha funzionato con questa minima struttura di culto. Era evidente la necessità di realizzare una vera chiesa, completa con tutte le opere parrocchiali, secondo il progetto iniziale, che fu avviato e poi sospeso per mancanza di fondi e per altri problemi. Infatti nei primi interventi realizzati si riuscì, durante l’episcopato di mons. Costantini, a costruire solo la piattaforma in cemento armato, dove poter poi alzare l’opera. I soldi infatti furono spesi per consolidare le fondamenta, in una zona acquitrinosa e soggetta, durante, l’inverno a facili  alluvioni.  Molto interessamento all’erigenda chiesa parrocchiale San Giustino fu manifestato da monsignor Agostino Superbo, attuale arcivescovo di Potenza, durante il suo breve periodo di episcopato alla guida della Diocesi sessana.

La parrocchia per 30 anni è stata guidata pastoralmente dai passionisti di Mondragone, in particolare da una figura esemplare per disponibilità apostolica e spiritualità, che fu padre Emilio Vicini, coadiuvato da padre Antonio Rungi, passionista e missionario.

 

 

La parrocchia con 600 fedeli in totale, quando fu istituita, è cresciuta numericamente nel tempo, per i maggiori insediamenti abitativi. E a curarla spiritualmente e pastoralmente sono stati fino al 2008 i padri passionisti. Da un quinquennio a seguire pastoralmente la parrocchia San Giustino sono stati e sono  i sacerdoti diocesani: Don Roberto, don Oscar e ultimamente don Angelo  e  don Roberto congiuntemente.

La nuova chiesa è stata realizzata per diretto interessamento del Vescovo, monsignor Antonio Napoletano, che ha portato a termine, nel suo lungo servizio pastorale alla Diocesi di Sessa Aurunca, due importanti chiese alla periferia di Mondragone: quella di San Gaetano da Thiene, in Località Pescopagano, e quella di San Giustino Martire in Località Levagnole. Dopo 40 anni di attesa, la piccola comunità parrocchiale stabilmente residente nella zona avrà la sua chiesa e le opere parrocchiali. Potranno così celebrarsi tutti i sacramenti della vita cristiana. La parrocchia e le opere parrocchiali saranno il punto di riferimento per questa comunità che dal primo giugno in poi potrà usufruire dei servizi pastorali e liturgici ed essere strumento per formare la vera chiesa spirituale, come si legge nel manifesto che annuncia questo  storico avvenimento per l’intera Diocesi di Sessa Aurunca e per Mondragone in particolare: “Sulla roccia è costruito l’edificio, nello Spirito è custodita la comunità”.