Madonna

A TE CHE SEI LA MIA VITA, MADRE DI DIO

BLOG SANTA FAMIGLIA (13)
A te che sei la mia vita, Madre di Dio.
di padre Antonio Rungi
Grazie del tuo sorriso quado sorridi
e non nascondi la gioia intima del tuo cuore.
O Madre della gioia.
Grazie quando piangi
e non copri la sofferenza
con un’apparente felicità che non c’e,
O Madre Addolorata.
Grazie dell’ansia che ti prende
quando devi affrontare una sfida
apparentemente più grande di te,
ma alla portata dei cuori immacolati
e delle anime semplici
come te, o Maria in cammino con Cristo.
Grazie di quel servizio umile e disinteressato
che svolgi nel silenzio
e senza aspettarti riconoscimenti,
mentre segui tuo Figlio,
in mezzo alla folla desiderosa della sua parola,
o Madre dell’ascolto.
Grazie per la possibilità di poterti incontrare
di persona o a distanza
ma sempre intimamente
vicini in quelle stanze
in cui ci raduna l’amore di Dio,
che è la Chiesa dedicata a Te.,
o Madre della Santa Casa di Loreto.
Grazie di esistere
per la tua bellezza senza confini,
perché tu sei bella
per il riflesso di Dio
che custodisci gelosamente
nel tuo essere donna e madre
con tanti figli da amare, curare
e vedere crescere nel tempo e per l’eternità.,
o Madre della Santa Speranza.
Amen.

AIROLA (BN). LA CHIESA DELL’ADDOLORATA ERETTA A SANTUARIO MARIANO DIOCESANO

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AIROLA (BN). LA CHIESA DELL’ADDOLORATA ELEVATA A SANTUARIO DIOCESANO

di Antonio Rungi

Sarà il Vescovo di Cerreto-Telese-Sant’Agata dei Goti, monsignor Giuseppe Mazzafaro, a presiedere la solenne liturgia eucaristica di giovedì 15 settembre 2022, alle ore 18, nella Chiesa della Madonna Addolorata, che in questa specifica circostanza sarà elevata ed eretta a Santuario diocesano con decreto dello stesso vescovo.

La storia di questo santuario, molto noto e frequentato dai devoti della Valle Caudina, parte da molto lontano e la devozione alla Madonna Addolorata degli airolani è tra le più solide e testimoniate nel corso delle celebrazioni annuali di settembre, durante il mese di maggio, nelle domeniche di tutto l’anno e nelle grandi ricorrenze liturgiche e mariane.

Il santuario, con annesso monastero, fu edificato nel 1363 per volere di Giovanni Della Lagonissa (Leonessa), feudatario di Airola. L’edificio, denominato Santa Maria dell’Ariella, fu donato nel 1369 dal feudatario di Airola ai monaci Benedettini di Montevergine.

La chiesa, durante l’assedio alla rocca di Airola subì tali conseguenze che nel 1517 si presentava quasi completamente distrutta.

Nel 1601 il vecchio monastero di Santa Maria dell’Ariella, costruito nella parte alta di Airola, non era più adatto alle mutate condizioni di vita del paese che dalla collina di Monteoliveto si era spostato nella piana di Airola.

Nel 1608 fu iniziata la costruzione di un altro monastero, a valle, vicino alla chiesa della SS. Annunziata, chiamato poi S. Maria della Misericordia.

Con la discesa a valle dei monaci, la chiesa visse un lungo periodo di abbandono.

Nel 1672 Donna Maria Candida Spinelli fece restaurare la chiesa e, ottenute le dovute autorizzazioni, la fece riaprire al pubblico.

La chiesa che presenta ancora tracce gotiche, a forma rettangolare, a navata unica con quattro altari laterali è un gioiello di arte e di storia.

Sull’altare maggiore vi è una pala d’altare che raffigura l’Addolorata con Gesù deposto dalla croce, opera di Andrea Solario.

Oggi il santuario fa parte del territorio della parrocchia di San Michele Arcangelo a Serpentara, affidata alla cura dei Padri Passionisti del vicino convento di Monteoliveto.

La festa dedicata alla Madonna Addolorata che interessa tutto il mese di settembre, inizia come sempre con il solenne settenario, l’8 settembre. Quest’anno la predicazione è stata affidata dal parroco, padre Emanuele Zippo, passionista, a don Pasqualino Di Dio, fondatore della Fraternità apostolica della Misericordia.

Nel corso del settenario saranno diversi gli appuntamenti di carattere religioso, culturale, sociali e ricreativi predisposti dal consiglio pastorale parrocchiale e dal Comitato, presieduto dal parroco.

Concluderà le celebrazioni monsignor Giulio Mencuccini, passionista, vescovo emerito di Sanggau (Indonesia), missionario nel Borneo per circa 50 anni, di 32 anni svolti come vescovo nella diocesi di titolarità, dove si spostava in moto, Da qui l’appellativo di vescovo biker. La solenne celebrazione è in programma per domenica 18 settembre alle ore 16,30 nella Chiesa di San Michele a Serpentara.

In questo mese di settembre, salire al santuario della Madonna Addolorata, così da sempre chiamato e definito, ma anche seguire la peregrinatio della bellisma ed espressiva statua della Madonna per tutte le chiese della cittadina, per gli airolani oltre ad essere una pratica religiosa molto sentita e curata negli aspetti interiori è anche un’attestazione di un amore filiale e di cura speciale verso questo luogo di preghiera, dedicato a Maria, che ai piedi della croce riceve da Gesù il compito di custodire e proteggere l’umanità intera.

Mai come in questi anni di sofferenza, prima con la pandemia ed ora la guerra in Ucrania, inoltre con i tanti mali che affliggono le singole persone e l’umanità, la Madonna Addolorata rappresenta per tutti un forte richiamo a fare della sofferenza uno strumento di compartecipazione a ciò che manca alla passione del Signore, come afferma san Paolo Apostolo:  “Perciò sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi e completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa” (Col 1,24).

MESE DI MAGGIO 2022

MESE DI MAGGIO 2022

MESE DI MAGGIO 2022

CON MARIA NELLE ZONE DI GUERRA

A CURA DI PADRE ANTONIO RUNGI

 

Primo giorno: Maria Madre di Dio

La solennità di Maria SS. Madre di Dio è la prima festa mariana comparsa nella Chiesa occidentale. Maria è vera Madre di Cristo, che è vero Figlio di Dio. E’ da questa eccelsa ed esclusiva prerogativa che derivano alla Vergine tutti i titoli di onore che le attribuiamo. “Maria, figlia di Adamo, acconsentendo alla parola divina, diventò madre di Gesù e, abbracciando con tutto l’animo e senza peso alcuno di peccato la volontà salvifica di Dio, consacrò totalmente se stessa quale Ancella del Signore alla persona e all’opera del Figlio suo, servendo al mistero della redenzione sotto di Lui e con Lui, con la grazia di Dio onnipotente” (Lumen Gentium, 56).

Papa Francesco: La Vergine Maria, testimone silenziosa della morte e della risurrezione del figlio Gesù, ci aiuti a credere fortemente a questo mistero di salvezza: accolto con fede, può cambiare la vita. È questo l’augurio pasquale che rinnovo a tutti voi. Lo affido a Lei, nostra Madre, che ora invochiamo con la preghiera del Regina Coeli.

Tutti: Preghiera

Signore della vita e della pace, in comunione con Maria, la Madre di Gesù ti supplichiamo: parla ai cuori dei responsabili delle sorti dei popoli, ferma l’assurdità  di ogni guerra e suggerisci, con il tuo Spirito, soluzioni nuove e spazi di dialogo tra le nazioni e le alleanze in conflitto tra di loro. Concedi al nostro tempo giorni di pace. Amen. (Giovanni Paolo II)

Salve Regina

Fioretto: Oggi reciteremo il Santo Rosario per la pace in Ucraina

Canto

MESE DI MAGGIO 2021 DEDICATO ALLA PANDEMIA. IL TESTO DI PADRE RUNGI

SPIRITUALITA’. MESE DI MAGGIO DEDICATO ALLA PANDEMIA. PADRE RUNGI HA COMPOSTO QUESTO NUOVO SUSSIDIO DI PREGHIERA MARIANA.

BUON PASTORE - PADRE RUNGI_InPixio

MESE DI MAGGIO 2021 – DEF

Il mese di maggio è dedicato alla Madonna ed è una pratica religiosa molto sentita ed seguita dai fedeli di ogni ceto e condizione sociale. Per accompagnare il cammino spirituale in questo mese mariano 2021, padre Antonio Rungi, teologo passionista della comunità del santuario della Madonna della Civita in Itri (Lt), delegato arcivescovile per la vita consacrata della diocesi di Gaeta, ha composto un testo del mese di maggio, “con la precisa intenzione –scrive l’autore – di pregare per essere vicini a quanti soffrono e stanno attraversando propri di ogni genere in questo anno di pandemia”.

Il titolo che padre Rungi ha voluto dato a questo sussidio di spiritualità mariano è emblematico “Un mese con Maria in tempo di pandemia”. Si tratta di un cammino spirituale che inizierà il primo maggio e si concluderà il trentuno. “Una sorta di esercizi spirituali –afferma il teologo- avendo come punti di riferimento la parola di Dio, la preghiera della Chiesa, il magistero di Papa Francesco e la testimonianza dei santi”.

La struttura del mese di maggio è, infatti, basata sulle parole dette a Maria o dette da Maria, così come riportate nei testi del vangelo di Luca e Giovanni, con la testimonianza di 31 santi mariani, che spaziano di primi secoli del cristianesimo fino ai nostri giorni. Le preghiere scelte per le orazioni specifiche del mese di maggio sono tratte dalla celebrazione delle sante messe del messale mariano, ma interessanti sono soprattutto le impetrazioni ricavate dall’Angelus e Regina coeli, che hanno accompagnato il cammino della Chiesa in questo anno di pandemia, con il sostegno spirituale ed incoraggiamento del Santo Padre, Papa Francesco. Tutte le impetrazioni che sono veri e propri impegni di preghiera e di vita cristiana, in poche parole dei fioretti, concludono il singoli giorni del mese di maggio 2021.

Il testo è stato infatti pubblicato sul gruppo Facebook “Con Papa Francesco”, amministrato dallo stesso padre Antonio Rungi.

IL DECALOGO MARIANO IN TEMPO DI PANDEMIA SCRITTO DA PADRE RUNGI

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Comunicato stampa

Il teologo passionista, padre Antonio Rungi, stila il decalogo mariano

In occasione della solennità dell’Annunciazione, 25 marzo 2021, in pieno tempo di pandemia, il teologo passionista, padre Antonio Rungi, delegato arcivescovile per la vita consacrata dell’arcidiocesi di Gaeta, quale sintesi del pensiero teologico e dottrinale sulla Beata Vergine Maria, ha stilato questo decalogo mariano:

Io sono la tua Madre dolcissima.

1.Non avrai altra Madre che quella che Dio ha scelto in Maria sua Santissima Madre.

2.Non nominare il nome Maria, se non per pregare, rivolgerti a Dio chiedere aiuto a Lui.

3.Rcordati di santificare le solennità, le feste e le memorie mariane.

4..Onora Dio tuo Padre e onora Maria tua Madre, donata a te da Gesù Cristo sul Calvario.

  1. Rispetta la vita di ogni creatura umana, in quanto figlio di Dio e di Maria.
  2. Vivi nella purezza che la vita di Maria ti insegna.
  3. Non ritenerti padrone di niente e di nessuno, ma sii umile come Maria, ancella del Signore.
  4. Sii sincero e leale nella risposta da dare a Dio e agli altri, nell’obbedienza mariana.
  5. Non desiderare di avere altra Madre se non quella che Dio ti ha donato.
  6. Il desiderare e il possedere beni della terra non è la strada mariana per arrivare al cielo.

“Si tratta di una sintesi teologica, biblica, pastorale e morale per ogni devoto della Beata Vergine Maria –afferma padre Rungi – che è il caso di approfondire e fare nostra nella vita di ogni giorno. Forte anche dell’insegnamento di Papa Francesco abbiamo tutti il dovere, attraverso Maria che indica la vera ed unica via, che è Gesù Cristo, di riscoprire la centralità dell’unico mediatore tra Dio e noi, che è nostro Signore. Nella solennità dell’Annunciazione, Maria ci indica il punto di partenza e di arrivo di ogni vita umana e cristiana, che è appunto il suo Figlio, concepito nel suo grembo verginale per opera dello Spirito Santo. Queste regole di spiritualità e morale mariana ci accompagnino nella devozione alla Madonna, ma soprattutto nell’essere degni figli del suo Figlio. E con Dante Alighieri che nel Canto XXXIII del Paradiso riporta la preghiera a Maria di San Bernardo, anche noi ci rivolgiamo a lei con queste parole che sgorgano dal nostro cuore in un tempo segnato da tanto dolore e sofferenza per l’umanità intera: “Vergine Madre, figlia del tuo Figlio,/ umile ed altra più che creatura,/ termine fisso d’eterno consiglio”, a te sospiriamo, gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo Seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria”.

LA VIA CRUCIS DI PADRE ANTONIO RUNGI PER DEBELLARE L’EPIDEMIA DA CORONAVIRUS

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VIA CRUCIS PER CONTRASTARE L’EPIDEMIA DA CORONAVIRUS 

TESTI – PREGHIERE DI INTERCESSIONE E INVOCAZIONE

DI PADRE ANTONIO RUNGI – PASSIONISTA

INTRODUZIONE

Dalla Lettera di San Paolo Apostolo ai Galati (Gal 6,14)

<<Quanto a me invece non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo>>.

La Via della croce, è una via difficile da percorrere. Una via che richiede il coraggio di salire con Cristo al Calvario, accettando, con fede, tutto quello che tale cammino ci chiede di fare.  Con questa pia pratica dei venerdì di tutto l’anno e specialmente di quello del tempo di Quaresima, noi cristiani intendiamo metterci alla sequela di Cristo crocifisso che ci ha invitato, se lo vogliamo seguire, a prendere la croce ogni giorno e mettersi sulla strada che Egli ha percorso dal Pretorio di Pilato fino al Calvario e alla deposizione del suo corpo nel sepolcro di Giuseppe di Arimatea.

Preghiamo: Signore insegnaci a seguirti sulla via della Croce per essere tuoi veri discepoli, senza porre ostacoli di nessun genere al cammino che ci porta a vivere totalmente in Te. Aiutaci in questo difficile momento che stiamo attraversando con la nuova epidemia mondiale causata dal coronavirus. Soccorici e guariscici. Amen 

PRIMA STAZIONE

GESU’ E’ CONDANNATO A MORTE

Dal Vangelo secondo Marco (Mc. 15, 10-15)

<<[Pilato] sapeva che i sommi sacerdoti gli avevano consegnato [Gesù] per invidia. Ma i sommi sacerdoti sobillarono la folla perché egli rilasciasse loro piuttosto Barabba. Pilato replicò: “Che farò dunque di quello che voi chiamate il re dei Giudei?”.  Ed essi di nuovo gridarono: “Crocifiggilo!”. Ma Pilato diceva loro: “Che male ha fatto?”. Allora essi gridarono più forte: “Crocifiggilo!”. E Pilato, volendo dar soddisfazione alla moltitudine, rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso>>.

L’unico vero innocente di tutta la storia dell’umanità, per un assurdo gioco di potere, di odio e di avversità, viene condannato ingiustamente alla morte più terribile ed ignominiosa di tutti i tempi. Quell’innocente è il Figlio di Dio, venuto sulla terra, per portare la gioia, l’amore e la giustizia, fondata sulla verità e sulla universale capacità umana di superare ogni steccato ed ogni limite della propria mente e della propria visione dell’esistenza.

  1. Ripetiamo insieme
  2. Signore aiutaci a proteggere la vita

-Quando non abbiamo i mezzi necessari per fronteggiare un’epidemia globale . R.

-Quando muoiono gli anziani colpiti da questo terribile male. R.

-Quando ci chiudiamo in noi stessi e non aiutiamo chi sta in difficoltà. R.

-Quando non si assistono i malati, i moribondi e gli anziani della nuova epidemia virale. R.

-Quando siamo indifferenti verso i nostri fratelli toccati da questa emergenza sanitaria. R.

-Quando offendiamo e banalizziamo la sofferenza degli altri. R.

Preghiamo: Signore, Tu l’innocente, noi i rei e i peccatori. Tu in croce e noi liberi di continuare a fare il male e a rincorrere verità e giustizia per tutti noi, incapaci di uscire dal buio e dalle tenebre dell’errore. Amen.

SECONDA STAZIONE

GESU’ E’ CARICATO DELLA CROCE

 Dal Vangelo secondo Marco (Mc 10,16-20)

<<Allora i soldati lo condussero dentro il cortile, cioè nel pretorio, e convocarono tutta la coorte. Lo rivestirono di porpora e, dopo aver intrecciato una corona di spine, gliela misero sul capo. Cominciarono poi a salutarlo: “Salve, re dei Giudei!”. E gli percuotevano il capo con una canna, gli sputavano addosso e, piegando le ginocchia, si prostravano a lui. Dopo averlo schernito, lo spogliarono della porpora e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo>>.

Gesù, quale primo atto dell’esecuzione a morte, che i tuoi carnefici avevano decretato, è stato quello di caricarti della croce, il legno, sul quale, da lì a poche ore saresti stato crocifisso. Ti hanno caricato di questo pesante strumento di morte e Tu in silenzio hai iniziato il cammino verso la meta finale del Calvario. Esempio per tutti noi che, pur coinvolti a portare le nostre piccole o grandi croci quotidiane, spesso ci lamentiamo, protestiamo e scarichiamo sugli altri i nostri pesi e le nostre responsabilità.

 Preghiamo insieme e diciamo

  1. Signore donaci forza e coraggio.

-Nella sofferenza per l’epidemia da coronavirus. R.

-Nelle delusioni della scienza e medicina. R.

-Nella paura di aumento di casi e diffusione del contagio . R.

-Nelle difficili relazioni umane e sociali messe in atto. R.

-Nelle problematiche ecclesiali di questi giorni. R.

-Nelle lotte politiche ed economiche per questa epidemia . R.

Preghiamo: Gesù, donaci la forza di saper accettare le nostre croci e di guardare con grande rispetto ed attenzione alle croci dei nostri fratelli, che, molto frequentemente, sono più dure e pesanti delle nostre. Amen.

TERZA STAZIONE

GESU’ CADE LA PRIMA VOLTA SOTTO LA CROCE

Dal libro del profeta Isaia (Is 53, 4-5)

<<Egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità>>.

E’ nella costituzione di ogni essere umano che sotto la fatica, la stanchezza e il dolore si possa cadere nel viaggio della vita. Tu Gesù, per la prima volta, cadi lungo la strada che dalla città santa, ti porterà al Calvario, il luogo del cranio, fuori dalle mura, dove sarai crocifisso perché così deciso dalle autorità politiche e religiose del tempo. La tua prima caduta rammenta a noi, esseri mortali, le nostre prime volte in tante cose che hanno segnato la nostra storia personale nel peccato, dalle quali ci siamo ripresi nella speranza di non dovere più cadere. Non è stato così, più volte siamo caduti, come è successo a Te, e più volte ci siamo rialzati con la tua grazia.

  1. Preghiamo insieme e diciamo
  2. Convertici o Signore

-Quando non vogliamo accettare le difficoltà della vita. R.

-Quando siamo freddi e distaccati dai problemi degli altri. R.

-Quando giudichiamo e condanniamo facilmente gli altri. R.

-Quando non accogliamo chi è nella malattia da Covid-19. R.

-Quando ci rifiutiamo di aprire il nostro cuore ai bisogno dei sofferenti. R.

Preghiamo: Gesù donaci la grazia di non peccare più e di pentirci dal profondo del nostro cuore dei nostri piccoli o grandi errori, ripetuti senza la minima consapevolezza che ogni peccato da noi commesso è un’offesa a Te, a noi stessi e alla Chiesa. Amen.

QUARTA STAZIONE

GESU’ INCONTRA LA SUA SANTISSIMA MADRE

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 2, 34-35. 51)

<<Simeone parlò a Maria, sua madre: “Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l’anima” …Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore>>.

Come in tutti i momenti più sofferti della vita chi ti trovi vicino? Proprio colei che ti ha dato la vita. Così è per noi e così è stato per Te Gesù. Lungo la strada del Calvario Ti sei incontrato con la Tua Madre. Non avete proferito parole, vi siete capiti con uno sguardo, lo sguardo dell’amore e del perdono. Possano le mamme di questo mondo curare l’amore verso i figli e seguirli soprattutto nei momenti più duri della loro vita.

  1. Preghiamo insieme e diciamo
  2. Sii nostro rifugio o Signore

-Nella vita familiare dove possiamo recuperare amore e speranza. R.

-Nelle famiglie dove possiamo aumentare la preghiera e l’aiuto reciproco. R.

-Nelle situazioni di dolore e malattia da virus di ogni tipo. R.

-Nelle difficoltà dei genitori anziani ed ammalati dell’Italia e di altre nazioni. R.

-Nella mancanza di tranquillità psicologica per questa emergenza sanitaria. R.

Preghiamo: Gesù nell’incontro con la tua Santissima Madre, lungo la via del Calvario, ci aiuti a comprendere quanti sia importante camminare insieme, nell’unità della famiglia naturale e nella famiglia ecclesiale, sulle strade della vita, non sempre facili da percorrere, soprattutto se sono in salita ed hanno una meta ben precisa: quella della risurrezione e della vita. Amen

QUINTA STAZIONE

GESU’ E’ AIUTATO DAL CIRENEO A PORTARE LA CROCE

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 15, 21)

<<Allora costrinsero un tale che passava, un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e Rufo, a portare la croce>>.

Costringere qualcuno a fare qualcosa contro la propria volontà è sempre una violenza, soprattutto quando si tratta di portare la croce degli altri e assumere responsabilità non proprie. Questo uomo di Cirene, passato alla storia della cristianità, ci aiuta a capire il dramma di tante persone costrette a fare cose ignobili per la prepotenza di chi comanda e che schiaccia la libertà e sopprime ogni diritto della persona. Gesù non chiede di essere aiutato, in questo caso, e certamente quando si è visto sollevare, almeno per un po’, dal peso della fatica della croce, ha guardato con occhio di amore e comprensione Simone di Cirene, che da quello sguardo di gratitudine di Gesù ha ricevuto la giusta consolazione.

 Preghiamo insieme e diciamo

  1. Sei tu la nostra speranza Signore.

-Nelle lotta contro questa nuova epidemia. R.

-Nei conflitti tra le diverse opinioni scientifiche. R.

-Nella mancanza di unità di intenti e di interventi sanitari. R.

-Nella privazione della libertà di uscire e muoverci con facilità. R.

-Nelle situazioni di carenza delle strutture sanitarie. R.

Preghiamo: Gesù, lungo la via del Calvario hai incontrato una persona che ti ha aiutato, forse contro la sua stessa volontà, a portare, per un tratto, la tua croce. Donaci la forza di prendere sulle nostre spalle le croci di quanti sono nelle molteplici situazioni di dolore di questo nostro mondo. Vogliamo essere, anche noi, per tutto il tempo necessario, a sollevare le sofferenze degli altri, i Cirenei del XXI secolo, che con Cristo salgono il Calvario di questa umanità. Amen.

 SESTA STAZIONE

GESU’ E’ ASCIUGATO IN VOLTO DALLA VERONICA

Dal libro del profeta Isaia (Is 53, 2-3)

<<Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per potercene compiacere. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia>>.

Gesù, lungo la via della tua croce, hai ricevuto un gesto bellissimo, tipico della sensibilità femminile. Dopo l’aiuto dell’uomo, è arrivata la tenerezza di una donna che ti asciuga il volto, mentre sali il Calvario, tra sofferenze indicibili, al punto tale che lasci il segno di questo tuo volto insanguinato su quel panno bianco, su quella tovaglia nitida, reliquia della tua passione e morte in croce. Veronica sarà il nome di ogni donna che asciuga le lacrime e il sangue versato dalle persone che amano e sanno perdonare.

  1. Preghiamo insieme e diciamo
  2. Liberaci Signore.

-Da quanti seminano morte e dolore in ogni angolo del mondo. R.

-Da quanti operano in campo scientifico e medico per interesse. R.

-Da quanti non si impegnano per trovare soluzione ai problemi dell’umanità. R.

-Da quanti alimentano conflitti istituzionali ed internazionali. R.

-Da quanti rovinano il Creato e la Natura con le loro azioni immorali. R.

Preghiamo: Grazie Gesù che ci dai l’opportunità, mentre vai a Calvario, di apprezzare il gesto di questa straordinaria donna coraggiosa che va incontro a Te per donarti un temporaneo sollievo e per pulire il tuo volto e i tuoi occhi perché Tu veda meglio le debolezze e le cattiverie del genere umano e sappi apprezzare l’operato di quanti, nel tuo nome, si fanno Veroniche lungo le strade tortuose di questo mondo. Amen.

SETTIMA STAZIONE

GESU’ CADE LA SECONDA VOLTA SOTTO LA CROCE

Dal libro delle Lamentazioni (Lam 3, 1-2. 9. 16)

<<Io sono l’uomo che ha provato la miseria sotto la sferza della sua ira. Egli mi ha guidato, mi ha fatto camminare nelle tenebre e non nella luce… Ha sbarrato le mie vie con blocchi di pietra, ha ostruito i miei sentieri… Mi ha spezzato con la sabbia i denti, mi ha steso nella polvere>>.

Cadere e ricadere è la realtà della vita di ogni essere umano. E’ la debolezza della natura umana. E questo non solo riguarda la sfera biologica e fisica, ma soprattutto quella interiore e morale. In questa seconda caduta di Gesù, di cui, come della prima, non parlano i testi sacri, troviamo un preciso richiamo a prendere coscienza delle nostre mancate promesse fatte a Dio. Non sappiamo calcolare bene ciò che realmente possiamo fare da soli: nulla. Con l’aiuto di Dio e con la sua grazia possiamo fare molto, basta che non abbandoniamo la strada della fede che abbiamo intrapreso e che ci invita a fissare il nostro sguardo sul Cristo pellegrino tra i vari monti del dolore di questo mondo.

 1.Diciamo insieme

  1. Signore allontana da noi ogni tentazione

-Quando si sviluppa in noi la sete di potere e di successo. R.

– Quando cresce la bramosia del denaro e della speculazione in casi di necessità. R.

– Quando siamo presi dalla frenesia del superattivismo. R.

– Quando non sappiamo riflettere sui drammi dell’umanità come in questo caso. R.

– Quando ci autoesaltiamo, senza considerare la pochezza del progresso illimitato. R.

Preghiamo: Signore converti il nostro cuore all’amore. Facci comprendere che vivere nella tua santa grazia, lontani da ogni caduta di ordine morale e spirituale, ci aiuta nel cammino della santità, il cui centro è la tua e nostra Pasqua. Amen.

OTTAVA STAZIONE

GESU’ INCONTRA LE PIE DONNE DI GERUSALEMME

 Dal Vangelo secondo Luca (Lc. 23, 28-30)

<<Gesù, voltandosi verso le donne, disse: “Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato. Allora cominceranno a dire ai monti: Cadete su di noi! e ai colli: Copriteci! Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?”>>.

La strada del Calvario, percorsa da Gesù, è disseminata da tanti personaggi, tra cui un consistente gruppo di donne pie che, chiaramente vicine a Gesù, piangono nel vederlo soffrire e in quella estrema condizione di dolore. Gesù apprezza questo loro gesto di empatia e di vicinanza al suo dolore, ma coglie l’occasione per invitare quelle donne, per lo più tutte mamme, a riflettere sulla condizione dei propri figli, in considerazione del fatto che saranno trattati più duramente da chi ha in mano il potere. L’invito a versare lacrime di dolore sul frutto del loro grembo, i figli, è chiaro riferimento alle sofferenze che intere generazioni, nel nome di Cristo dovranno soffrire, a partire dai primi martiri.

  1. Diciamo insieme
  2. Signore dacci una mano

-Quando dobbiamo lavare davvero le nostre mani. R.

-Quando vogliamo pregare solo in un certo modo e secondo i nostri comodi. R.

-Quando ci rivoltiamo contro il cielo per questa nuova epidemia. R.

-Quando le nuove generazioni si allontano da Dio per mali di ogni tipo. R.

-Quando non sappiamo ritrovare la strada della speranza nel dolore e nel pianto. R.

Preghiamo: Signore dona conforto e speranza a tutte le madri di questa valle di lacrime, nella quale è più frequente l’esperienza della sofferenza e meno quella della gioia. Sii vicino alle madri che sperano in un mondo migliore per i loro giovani figli. Amen.

NONA STAZIONE

GESU’ CADE LA TERZA VOLTA SOTTO LA CROCE

Dal libro delle Lamentazioni (Lam. 3, 27-32)

<<È bene per l’uomo portare il giogo fin dalla giovinezza. Sieda costui solitario e resti in silenzio, poiché egli glielo ha imposto; cacci nella polvere la bocca, forse c’è ancora speranza; porga a chi lo percuote la sua guancia, si sazi di umiliazioni. Poiché il Signore non rigetta mai… Ma, se affligge, avrà anche pietà secondo la sua grande misericordia>>.

Non c’è due senza tre, dice un antico motto sapienziale, per dire che è possibile cadere non una, ma più volte, nonostante le nostre promesse. La stessa cosa accade a Gesù, nel suo viaggio al Calvario. Anche se non è citato nel vangelo questa triplice caduta sotto il legno della croce, il fatto che sia stata inserita nel rito tradizionale della Via Crucis, limitandosi al numero tre, sta ad indicare la perfezione nel dolore di Cristo che tocca il vertice cadendo a terra, sulla quale sono passati i suoi piedi santissimi, ridando a quella terra e a quella via di Gerusalemme la giusta valorizzazione per raggiungere la meta finale del Regno.

  1. Diciamo insieme
  2. Dacci Signore la forza di rialzarci dalle nostre cadute morali e spirituali

-Quando la nostra religiosità è superficiale e immatura. R.

-Quando non sentiamo nel cuore l’invito alla conversione. R.

-Quando non amiamo gli altri con tuo stesso cuore di Padre. R.

-Quando spegniamo ogni barlume di speranza in noi e negli altri. R.

– Quando la tua parola ci scivola addosso e non diamo frutti spirituali. R.

– Quando non prestiamo ascolto alle norme morali e sociali finalizzate al bene. R.

Preghiamo: Donaci o Gesù la forza di combattere i dubbi che attanagliano la nostra mente e non ci fanno credere fermamente in Te. Aumenta la nostra fede con la forza della preghiera e dell’ascolto di Te, che sei la Parola di Dio vivente. Amen.

DECIMA STAZIONE

GESU’ È SPOGLIATO DELLE SUE VESTI

 Dal Vangelo secondo Marco (Mc. 15, 24)

<<I soldati si divisero le sue vesti, tirando a sorte su di esse quello che ciascuno dovesse prendere>>.

Nudi siamo venuti al mondo e nudi ce ne andiamo da questo mondo. Gesù viene denudato, prima di essere crocifisso, e spogliato della tunica, di un solo pezzo, per insegnare a noi il distacco da ogni cosa di questa terra. Nulla ci porteremo nell’eternità e tutto lasceremo in eredità. La miseria umana, l’attaccamento alle cose materiali fanno sì che i soldati si giochino a sorte la tunica di Gesù per entrarne in possesso, non come bene spirituale, ma come bene materiale da usare o da spendere sul mercato dell’usato. Gesù spogliato di tutto e alcuni ricchi di tutto, al punto tale che la ricchezza non fa più vivere e addirittura ci mette nella condizione di essere seriamente preoccupati per le cose che possediamo e per la fine che faranno una volta che non siamo più a conteggiare o aumentare quello che già è in nostro possesso e nella nostra disponibilità.

  1. Preghiamo insieme e diciamo
  2. Donaci, Signore, un totale distacco dalle cose della terra

-Quando coltiviamo soltanto i nostri interessi terreni. R.

-Quando nascondiamo la verità per paura e per viltà.

-Quando non operiamo per il bene della comunità. R.

-Quando non prestiamo la nostra opera in casi come quelli che stiamo vivendo. R.

-Quando ci chiudiamo nel nostro orticello per paura di contrarre malattie. R.

-Quando non usiamo saggiamente dell’intelligenza per risolvere i problemi. R.

Preghiamo: Signore fa che nulla anteponiamo al tuo amore e alla tua amicizia. I beni della terra non ci distraggano dal possesso pieno e duraturo dei beni del cielo, quelli che ci danno la vera gioia e la felicità autentica. Amen.

UNDICESIMA STAZIONE

GESU’ E’ INCHIODATO SULLA CROCE

Dal Vangelo secondo Marco (Mc.15, 25-27)

<<Erano le nove del mattino quando lo crocifissero. E l’iscrizione con il motivo della condanna diceva: “Il re dei Giudei”. Con lui crocifissero anche due ladroni, uno alla sua destra e uno alla sinistra>>.

Essere inchiodato sulla croce, per Gesù è stato un dolore inimmaginabile per il procedimento adottato, con la perforazione delle mani e dei piedi, utilizzando chiodi di spessore consistente per reggere il corpo una volta elevato dalla terra e conficcata la croce nel terreno. Un dolore doppiamente avvertito per l’aspetto umano e spirituale, davanti alla tanta ingratitudine del genere umano. Lui che era passato beneficando tutti e sanando ogni sorta di malattia, si trova bloccato mani e piedi al patibolo più infamante della storia dell’umanità. Eppure Gesù permette questo strazio, ben sapendo che sarà limitato il tempo per l’uomo in cui, impunemente, può violare il suo corpo, inchiodato sulla croce, in attesa della risurrezione.

Diciamo insieme

Donaci, Signore la santa rassegnazione.

-Di fronte alle offese alla religione. R

-Di fronte alle persecuzioni alla Chiesa. R.

-Di fronte ai carnefici di ieri e di oggi. R.

-Di fronte al martirio silenzioso di tanti nostri fratelli cristiani. R.

-Di fronte alle dure prove della malattia e dell’abbandono di questi giorni. R.

Preghiamo: Signore dall’albero della croce volgi il tuo sguardo misericordioso sulle sofferenze di quanti sono costretti all’immobilismo totale a causa di malattie rare, non ben curate o ereditate o che sono rimasti inabili in incidenti di ogni genere. Dona a tutti Gesù il conforto nelle loro invalidità fisiche e mentali. Amen.

DODICESIMA STAZIONE

GESU’ MUORE IN CROCE

Dal Vangelo secondo Marco (Mc. 15, 33-34. 37. 39)

<<Venuto mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Alle tre Gesù gridò con voce forte: Eloì, Eloì, lema sabactàni?, che significa: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?… Ed egli, dando un forte grido, spirò …Allora il centurione che gli stava di fronte, vistolo spirare in quel modo, disse: “Veramente quest’uomo era Figlio di Dio!”>>.

Gesù muore in croce nel supremo atto di amore verso di noi. Tre ore di agonia, durante le quali pronuncia parole di infinita attenzione e preoccupazione verso di noi. Dal perdono chiesto al Padre per noi, alla promessa del paradiso al ladrone pentito, all’affidamento dell’umanità alla custodia della sua Mamma e all’accoglienza di Lei nella casa del discepolo prediletto, al grido di aiuto e di dolore rivolto al Padre in un momento di abbandono, al desiderio di essere dissetato nel corpo e nello spirito, al compimento dell’opera della redenzione, al momento della sua morte in croce. Ore in cui l’amore di Cristo Crocifisso rivela tutta la potenza costruttrice di un’umanità nuova, che sa accogliere la croce, la sa portare con dignità, la sa innalzare con orgoglio e la sa valorizzare per il bene e per la vittoria finale.

 Diciamo insieme

Perdona Signore i nostri errori

-Per tua morte in croce. R.

-Per il tuo infinito amore. R.

-Per la tua gloriosa risurrezione

-Per l’intercessione della tua Madre Addolorata. R.

-Per la bontà di quanti ti hanno seguito sulla via del Calvario. R.

-Per la generosità di quanti ogni giorno si donano agli altri negli ospedali e nelle case di cura e sollievo della sofferenza. R.

Preghiamo: O Gesù volgo il mio povero sguardo a Te che sei morto in croce, divenuta con Te il segno più evidente di un amore immenso e condiviso. Fa che dall’albero della croce sorgano tempi di vita e risurrezione per tutti gli uomini di questo mondo, in cui la croce non continui ad essere simbolo di morte e di violenza, a causa di un cuore senza amore. Amen.

TREDICESIMA STAZIONE

GESU’ E’ DEPOSTO DALLA CROCE

Dal Vangelo secondo Marco (Mc. 15, 42-43. 46)

<<Sopraggiunta ormai la sera, Giuseppe d’Arimatea, membro autorevole del sinedrio, che aspettava anche lui il Regno di Dio, comprato un lenzuolo, calò il corpo di Gesù giù dalla croce>>.

La legge della natura prevede che dopo la morte, passato il tempo necessario, il corpo riceva degna sepoltura. Per procedere a questo rito, Gesù viene calato dalla croce dalle persone più care della sua vita. Tra di esse c’è la sua Mamma, le pie donne, Giuseppe d’Arimatea e Giovanni, l’unico che era presente sul Calvario, alla morte del Signore. Con gesti di amore e di attenzione, con il dolore nel cuore, con la delicatezza di anime elette, Gesù scende lentamente dalla croce e viene deposto sulle ginocchia della sua Mamma. Nella sua nascita, come nella sua morte è la sua Mamma ad accoglierlo, prima nel grembo purissimo e, dopo la morte, tra le braccia e sulle ginocchia, simbolo della Terra riconciliata con il cielo, anche attraverso il Sì generoso di Maria, la Madre del Redentore e la Madre della Chiesa.

  1. Diciamo insieme
  2. Madre santissima conforta i tuoi figli

-Nella morte di tanti nostri fratelli per questa ondata di epidemia. R.

-Nelle tragedie e catastrofi come quella che stiamo attraversando. R.

-Nella diffusione dei virus infettivi del corpo e dello spirito. R.

-Nella falsificazione della verità e manipolazione dei fatti. R.

-Nelle ingiustizie subite nella società e nella comunità cristiana. R.

-Nella perdita delle persone care, del lavoro e di legittime aspirazioni. R.

Preghiamo: O Gesù, tra le braccia e sulle ginocchia della tua amatissima Madre sei l’immagine della pietà che genera amore e conforto, nonostante la conclusione cruenta del tuo tempo cronologico tra di noi. Dal grembo di Maria Santissima fa sorgere, soprattutto oggi, un’umanità capace di andare oltre il tempo, la morte e il dolore, per aprirsi alla certezza dell’eternità, della vita, oltre la vita, e della gioia oltre i confini del soffrire. Amen.

QUATTORDICESIMA STAZIONE

GESU’ E’ DEPOSTO NEL SEPOLCRO

Dal Vangelo secondo Marco (Mc. 15, 46-47)

<<Giuseppe d’Arimatea, avvolto il corpo di Gesù in un lenzuolo, lo depose in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare un masso contro l’entrata del sepolcro. Intanto Maria di Magdala e Maria madre di Joses stavano ad osservare dove veniva deposto>>.

Gesù è deposto nel sepolcro, ma l’alba della risurrezione già risuona nel cuore di Maria e di tutti i veri credenti in Cristo. La morte non è l’ultima parola di Gesù e dopo di lui neanche per ogni essere umano che viene in questo mondo. L’ultima parola è la risurrezione e la vita. Quel sepolcro nuovo, preparato da Giuseppe e messo a disposizione di Gesù è già pieno di luce. Bisogna solo attendere un po’, appena tre giorni, e la pietra rotolata via per potenza divina, dirà al mondo che Cristo non è morto, ma è risorto e in Lui anche noi risorgeremo a vita nuova.

 1.Ripetiamo insieme:

  1. Credo

-Signore noi crediamo che Tu sei il nostro unico Redentore. R.

-Signore noi crediamo che Tu ci ami e ci perdoni anche nelle nostre debolezze. R.

-Signore noi crediamo che Tu non ci abbandoni e non ci lasci soli in questo difficile momento che stiamo vivendo. R.

-Signore noi crediamo che tu sei la via, la verità e la vita. R.

-Signore noi che tu ci salverai quanto prima da questa epidemia mortale. R.

Preghiamo: Gesù vederti morto e deposto in una tomba, per quanto nuova ed accogliente, lascia dentro i nostri sguardi un po’ di tristezza, velata, ma vera. Sai, non sempre siamo in grado di pensare alla vita oltre la morte, soprattutto di fronte alla perdita di persone care. Donaci la grazia di essere forti di fronte alla perdita dei propri cari e di pensare alla risurrezione finale. Amen.

CONCLUSIONE

Secondo le intenzioni del Sommo Pontefice: Pater, Ave e Gloria.

Preghiera finale

Signore Gesù, guarda noi e l’umanità intera afflitta dall’epidemia di coronavirus, che già sta seminando sofferenza e morte in ogni angolo della terra.

Ti chiediamo, umilmente, difendici da questo morbo terribile che sta colpendo particolarmente le persone già debilitate nel fisico e nello spirito.

Non permettere che in Italia e nel resto del mondo, questa nuova epidemia si trasformi in una strage di persone di ogni età, soprattutto di anziani, ma libera dalla sofferenza e dal male tutti coloro che vengono a contatto con il nuovo male o vengono contagiati.

Fa che l’efficacia delle cure preventive, disposte dalle autorità mediche e governative, possano frenare l’avanzata del coronavirus in Italia e nel mondo.

Affidiamo alla tua bontà di Padre questa nostra umile preghiera, mediante l’intercessione della Beata Vergine Maria, salute degli infermi, di San Rocco e di tutti i santi nostri protettori.

Fa che non soffriamo ulteriormente per questa nuova epidemia che sta mettendo ansia e preoccupazione nel cuore dei tuoi figli, così deboli, fragili e paurosi di fronte ai tanti mali e sofferenze di questo nostro tempo e di questo nostro secolo. Amen.

  1. Il Signore sia con voi.
  2. E con il tuo spirito.
  1. Vi benedica Dio onnipotente: Padre, Figlio e Spirito Santo.
  2. Amen
  1. Benediciamo il Signore.
  2. Rendiamo grazie a Dio.

 

P.RUNGI. COMMENTO ALLA PAROLA DI DIO DI DOMENICA 6 MAGGIO 2018

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VI DOMENICA DI PASQUA (ANNO B)
 
Domenica 6 maggio 2018
 
Dio non fa preferenze di persone, noi invece sì.
 
Commento di padre Antonio Rungi
 
Gli Atti degli Apostoli ci offrono un bellissimo dialogo tra Pietro e Cornelio, il quale si rivolge a Pietro per entrare anch’egli nel cammino della fede. Non essendo cristiano, ma pagano, sente il bisogno di chiedere quello che avverte profondamente nel suo cuore: fare parte della comunità dei credenti. E come leggiamo nel brano della prima lettura di oggi, sesta domenica del tempo di Pasqua, ciò avviene in quel preciso momento. Pietro, responsabile, in primis, di avviare alla fede o di confermare nella fede, procede nella direzione che il Signore gli indicava non solo in questa circostanza, ma in ogni altra, quando avvertiva il desiderio sincero e profondo di chi non era cristiano e voleva di convertirsi al Dio vivendo, mediante il battesimo. Con questo modo di operare, aperto all’universalità della salvezza, qualcuno che si sentiva privilegiato, come i circoncisi, i quali “si stupirono che anche sui pagani si fosse effuso il dono dello Spirito Santo; li sentivano infatti parlare in altre lingue e glorificare Dio”.
D’altra parte, la consapevolezza che la salvezza portata da Cristo sulla terra era per tutti gli uomini, spinge Pietro e gli altri apostoli a procedere secondo il mandato del Divino Maestro di annunciare in vangelo, battezzare e portare alla fede quanti riconoscevano in Gesù il vero ed unico Messia e Salvatore del mondo. Ecco perché nel testo di oggi, Pietro giustamente afferma: «In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga». Allora Pietro disse: «Chi può impedire che siano battezzati nell’acqua questi che hanno ricevuto, come noi, lo Spirito Santo?». E ordinò che fossero battezzati nel nome di Gesù Cristo”.
 
Dio non fa quindi preferenze verso qualcuno. Questo atteggiamento e comportamento, purtroppo, lo abbiamo noi esseri umani e mortali che agiamo in base a simpatie e a quant’altro che ci porta a preferire alcuni e a scartare gli altri. Questo avviene nella società, ma anche nella chiesa, in quelle comunità e realtà, i cui alcuni si sentono migliori degli altri o più santi e in diritto di ricevere qualcosa di più da Dio, rispetto a chi alla fede ci è arrivato in tempi successivi e dopo una profonda e sincera conversione. E’ chiaro il messaggio che oggi ci viene inviato e che dobbiamo recepire, soprattutto nel contesto, della multicultura e intercultura a livello religioso, che caratterizza la nostra società globalizzata. Nessuno si deve sentire un prescelto da Dio e un prediletto, ma tutti dobbiamo avere la consapevolezza che “Dio non fa preferenze di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga”. A Dio sono gradite ed accette le persone che amano, sperano e sono giuste.
 
E sul tema dell’amore sono, infatti, incentrati i testi giovannei relativi alla seconda lettura e al Vangelo della sesta domenica di Pasqua, che potremmo definire dell’amore di Dio.
Leggiamo, infatti, nel brano della prima lettura di San Giovanni Apostolo che Dio è amore e a questo amore deve alimentarsi l’amore fraterno, frutto di un amore sincero verso Cristo, nostro Redentore.
San Giovanni ci invita ad amarci gli uni gli altri, “perché l’amore è da Dio: chiunque ama è stato generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio”. Questo amore trova la sua piena manifestazione nel fatto che “Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di lui”.
In cosa consiste, allora, l’amore cristiano? Consiste nel fatto che “non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati”.
Gesù Cristo Crocifisso e risorto dai morti è il punto di riferimento dell’amore vero di ogni credente e di ogni persona di buona volontà, che vuole percorre la strada della santità.
Ecco perché nel testo del Vangelo di oggi, Gesù, rivolgendosi ai suoi discepoli, raccomanda importanti cose da fare, se lo si accetta qual è il Messia, il Maestro e il Salvatore: “Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena”.
Amore e gioia sono strettamente legati nella vita di un cristiano e Gesù lo ribadisce in questo brano del vangelo, ponendo l’attenzione sul fatto che dal vero amore scaturisce la vera gioia nel Signore.
E l’amore e la gioia sono legati all’osservanza dei comandamenti, sintetizzati nell’unico grande comandamento: “che vi amiamo gli uni gli altri come Lui ci ha amato”.
E come si esprime concretamente questo amore? Gesù risponde in prima persona e con il sacrificio della sua vita: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi”.
L’amore è coinvolgimento, condivisione, confidenza, apertura di se stesso agli altri. E quello che ci ha insegnato Gesù, nello scegliere noi e tutti i suoi discepoli, quando afferma: “Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri”.
Fondamentale dovere di quanti si professano cristiani è, quindi, amarsi, come ci ha amato Cristo.
Ma sappiamo quanto sia difficile viverlo concretamente questo amore, dove ci sono gelosie, invidie, arrivismi, interessi personali, aspirazioni incompatibili con il messaggio della croce di Cristo.
Cose che, purtroppo, si verificano nelle famiglie, nelle comunità ecclesiali, religione, nella società civile e nella globalizzazione dell’indifferenza, come ci ricorda Papa Francesco.
In questa domenica siamo invitati, perciò, a recuperare l’amore in ogni luogo e soprattutto in quei luoghi dove si parla di amore, ma non si vive l’amore e di amore, ma solo di ciò che apparentemente è amore.
Sia questa la nostra preghiera, oggi, nel giorno di festa che per antonomasia è il giorno in cui maggiormente dobbiamo vivere l’amore verso Dio e verso i fratelli con un cuore profondamente improntato al vangelo della carità: “O Dio, che ci hai amati per primo e ci hai donato il tuo Figlio, perché riceviamo la vita per mezzo di lui, fa’ che nel tuo Spirito impariamo ad amarci gli uni gli altri come lui ci ha amati, fino a dare la vita per i fratelli”.

P.RUNGI. COMMENTO ALLA SOLENNITA’ DELLA MADRE DI DIO – 1 GENNAIO 2018

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MARIA SANTISSIMA MADRE DI DIO

1 Gennaio 2018

 

Nel nome della Beata Vergine Maria, iniziamo questo nuovo anno del Signore

 

Commento di padre Antonio Rungi

 

Un nuovo anno solare che inizia oggi è sempre un motivo per guardare avanti nel segno della gioia, della pace e della speranza.

E ciò lo facciamo affidando questo nuovo itinerario temporale alla Beata Vergine Maria, che oggi celebriamo con il titolo di “Madre di Dio”, perché Madre di Gesù, nato da lei per opera dello Spirito Santo e della cui natività stiamo celebrando l’annuale ricorrenza con la solennità del Santo Natale che abbiamo ricordato una settimana fa.

 

Inizia un nuovo anno e l’augurio più bello che possiamo scambiarci, noi cristiani, noi che guardiamo il mondo ed il tempo con gli occhi di Dio e aperti all’eterno, con quanto ci offre la parola di Dio di questo giorno santo e tanto atteso, ma non sempre nel modo migliore, come capita a volte.

Il Capodanno con la Giornata mondiale della pace che noi cattolici celebriamo in questo primo giorno del nuovo anno è sempre qualcosa di stimolante a livello spirituale, umano, sociale, politico, economico.

La benedizione di Mosè a tutto il popolo d’Israele che costituisce il brano della prima lettura di oggi, tratto dal Libro dei Numeri ci può aiutare nel sano e saggio discernimento di come programmare il nuovo anno, alla luce di quanto il Signore opera per noi e si attende da noi: “Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace”.

Benedizione e custodia di Dio nei confronti dell’umanità è quanto assicurato dall’alto, in quanto Dio rispetta i patti ed è fedele per sempre.

Essere in sintonia con Dio e costruire ponti di pace è quanto spetta all’essere umano che cerca la benedizione del cielo e agisce guardando continuamente il cielo, ove è la sua patria per sempre, pur nella consapevolezza che opera nella storia e sulla terra come pellegrino e viandante verso mete celesti.

Non a caso la preghiera iniziale della celebrazione di questo primo giorno dell’anno solare recita così: “Padre buono, che in Maria, vergine e madre, benedetta fra tutte le donne, hai stabilito la dimora del tuo Verbo fatto uomo tra noi, donaci il tuo Spirito, perché tutta la nostra vita nel segno della tua benedizione si renda disponibile ad accogliere il tuo dono”.

E nel salmo 66 ci rivolgiamo a Dio chiedendo misericordia e pace per tutti i giorni che stanno a noi davanti: “Dio abbia pietà di noi e ci benedica, su di noi faccia splendere il suo volto; perché si conosca sulla terra la tua via, la tua salvezza fra tutte le genti”.

Abbiamo bisogno della misericordia di Dio per tutti i nostri errori della vita passata e dell’anno appena trascorso, con la promessa e la buona intenzione e volontà di non continuare a fare gli stessi sbagli, ma ricominciare una vita nuova, nella grazia e nella bontà del Signore.

Questo è possibile nella misura in cui accogliamo nella nostra mente e nel nostro cuore la venuta di Dio tra noi, come ci ricorda il testo della Lettera ai Galati di San Paolo Apostolo.

Con il mistero dell’incarnazione del Figlio di Dio e l’elevazione, mediante Gesù Cristo, dell’uomo alla dignità di figlio adottivo di Dio, noi abbiamo il dovere di riflettere nel nostro comportamento quello che realmente siamo: non più schiavi, ma figli e in quanto figli, eredi della gloria futura per grazia ricevuta.

Nella riscoperta della nostra dignità di figli di Dio ci aiuta la Vergine Maria che è Madre di Dio e Madre nostra.

Il Vangelo di oggi, lo stesso del giorno di Natale, ci invita a ritornare con gioia, fede e coraggio alla grotta del Bambinello Gesù, per ascoltare, con il silenzio, la luce, l’armonia e la bellezza della strada che stiamo percorrendo la voce di Dio che parte proprio da lì.

Ritrovare Maria, Giuseppe e il Bambino a distanza di otto giorni dal Natale, che abbiamo appena festeggiato, significherà per noi, come è stato per Gesù, procedere alla circoncisione del nostro cuore con gli strumenti dell’amore e della misericordia. Anche per noi, in questo giorno, riprendiamo il nome che abbiamo ricevuto nel giorno del battesimo e che spesso abbiamo dimenticato nel corso dei nostri anni. Anni che si accavallano e ci fanno camminare verso la meta ultima del nostro itinerario terreno.

Dopo aver incontrato Gesù dobbiamo avere il coraggio e la forza della testimonianza, annunciando agli altri ciò che il Figlio di Dio ci ha dettato nel cuore e nella mente in questi giorni santi, che saranno sempre più santi, se li santifichiamo vivendo nella grazia e lontani dal peccato.

La vera schiavitù per ogni battezzato è quella di vivere lontano dalla grazia di Dio e farsi affascinare da ciò che mondanità e soddisfazione delle nostre più basse passioni, compresa quell’odio insanabile che porta un uomo ad essere lupo ad altro uomo e farsi guerra, perché non si è gente di pace e bontà.

E con questa umile e semplice preghiera di tutti noi, fedeli alla Chiesa, chiediamo a Dio in questo giorno, quello che più ci sta a cuore: “O Signore, che in Maria hai mostrato che il tuo amore supera ogni nostro sogno e speranza, donaci la forza di non arrenderci mai di fronte alle ingiustizie e ai dolori del mondo, per impegnarci giorno per giorno a costruire nel mondo la tua pace. Amen.

Buon anno a tutti, che sia ricco di ogni bene e di soddisfazioni di ogni genere.

SOLENNITA’ DELL’ASSUNTA 2017 – COMMENTO DI PADRE RUNGI CON PREGHIERA FINALE

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Solennità dell’Assunzione in cielo di Maria Santissima

15 Agosto 2017

Bella tu sei qual sole, bianca più della luna

Commento di padre Antonio Rungi

Un canto popolare che ben conosciamo ci fa tessere le lodi di Maria assunta alla gloria del cielo e prendendo spunto dal passo dell’Apocalisse di San Giovanni Apostolo fissa in alcuni versi chi è la nostra Madre celeste e come ci piace immaginarla nel santo paradiso, vicino al suo Figlio Gesù e vicino a tutti i figli redenti dal sangue preziosissimo di Cristo: Dell’aurora tu sorgi più bella coi tuoi raggi a far lieta la terra e fra gli astri che il cielo rinserra non v’è stella più bella di te. Bella tu sei qual sole bianca più della luna e le stelle più belle non son belle al par di te. T’incoronano dodici stelle, ai tuoi piedi hai l’ali del vento e la luna si curva d’argento; il tuo manto ha il colore del ciel. Col tuo corpo in Cielo assunta t’invochiamo devoti e festanti, la regina degli Angeli e Santi, la gran Madre di Cristo Gesù”. Con queste particolari e specifiche strofe del canto mariano popolare mi piace iniziare questa riflessione in occasione dell’annuale solennità di Maria Assunta in cielo, che è tra le più importanti che la cristianità dai primi secoli dedica alla Madre del Signore e quindi è quella che maggiormente è stata celebrata con particolare cura e devozione. E non solo da un punto di vista liturgico, ma anche artistico e associativo. Con la proclamazione del dogma, il 1 novembre 1950, Pio XII veniva a confermare anche nel dato dottrinale il culto all’Assunta vissuto nella liturgia dal popolo cristiano. In questo caso davvero il senso comune della fede, la religiosità popolare ha anticipato di secoli quello che poi è stato dichiarato un dogma di fede, con il quale professiamo che Maria è stata assunta in cielo in corpo e anima e quindi non ha sperimentato la morte, ma i meriti del Cristo suo Figlio: è stata assunta dalla potenza di Dio alla gloria dei cieli. In questi nostri tempi in cui la cultura della festa si è trasformata in qualcosa di assolutamente esteriore, questa giornata si colloca nel cuore dell’estate ed è un forte richiamo ai valori soprannaturali e spirituali. Con la Vergine Maria noi vogliamo sperimentare giorno per giorno quanto sia importante vivere completamente di Dio ed attendere il momento del nostro passaggio all’eternità come qualcosa di positivo, senza angoscia o preoccupazione del buio e del nulla dopo la morte. Questa è da considerarsi davvero come un addormentarsi in Cristo per essere accolti, ce lo auguriamo tutti, subito nella gloria del suo Regno, ben sapendo che anche i nostri corpi mortali risorgeranno alla fine dei tempi per un’eternità beata. Per Maria questo è stato possibile, in quanto per singolare privilegio, preservata dal peccato originale, non ha potuto essere soggetta alla morte, in quanto Dio stesso l’ha voluta tutta per sé dall’eternità e una volta concluso il cammino terreno nella sua realtà di composto umano costituito dall’anima e dal corpo. Ecco perché all’inizio della celebrazione della santa messa del giorno dell’Assunta noi preghiamo con tutta la chiesa con queste espressioni di grande apertura alla speranza. E Maria Stella della Speranza, come l’ha definita il Santo Padre Benedetto XVI nella sua Enciclica, Spe Salvi, è certamente la Maestra di vita spirituale da cui vogliamo apprendere il linguaggio dell’amore, della verità, della bontà e dell’eternità. Dio onnipotente ed eterno, che hai innalzato alla gloria del cielo in corpo e anima l’immacolata Vergine Maria, madre di Cristo tuo Figlio, fa’ che viviamo in questo mondo costantemente rivolti ai beni eterni, per condividere la sua stessa gloria.

La parola di Dio ci aiuta ad introdurci in modo responsabile e pieno alla solennità di oggi, che ha un forte richiamo all’essenza stessa della vita cristiana.

Dalla prima lettura tratta dall’Apocalisse di san Giovanni apostolo, come tutti i grandi esegeti, teologi e biblisti riferiscono questo brano alla figura di Maria: questa donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, un corona di dodici stelle, noi vediamo la Vergine Santissima assunta alla gloria del paradiso. Ed è un consolante segno per il popolo pellegrino sulla terra, perché dove è giunta lei possiamo, con la nostra risposta di fede, giungere anche noi.

Il Vangelo di Luca ci riporta alla realtà storica di Maria che fa visita alla sua cugina Elisabetta. Una Maria operativa, concreta, fattiva, vicino ai bisogni degli altri, modello di attenzione verso chi ha più bisogno, tabernacolo dell’altissimo che reca agli altri il suo Figlio, concepito in Lei per opera dello Spirito Santo e portato nel suo grembo verginale. Lo stile di vita di una donna che, per quanto preservata dal peccato originale e purissima in ogni suo comportamento è gesto, era una donna libera, perché la libertà vera è quella che si esercita per il bene, e quindi una donna che ci invita costruire la nostra felicità futura e presente lavorando seriamente per la nostra personale santificazione, con concreti gesti di amore, con il ringraziamento e la lode a Dio, con il riconoscerci umili e servi del Signore, con l’abbattere nella nostra vita tutte quelle forme ed espressioni di orgoglio che non possono aiutarci a dialogare in profondità con Dio e con la Vergine Maria.

Il Magnificat, inno mariano per eccellenza, costituisca la nostra personale preghiera nelle varie circostanze della vita non solo per rivolgerci alla Madonna per la preghiera del vespro quotidiano, ma anche per riflettere continuamente su questo brano del vangelo e trarre da esso la forza necessaria per vivere nella legge di Dio e nella carità verso il prossimo.

San Paolo apostolo, giustamente, nella sua riflessione sul mistero della risurrezione di Cristo e, indirettamente sull’Assunzione della Madonna al cielo, usa nei confronti dei cristiani di Corinto espressioni di portata teologica unica, in quanto ci dice esattamente ciò che succederà alla fine dei tempi, leggendo il tutto nel mistero del Cristo risorto. Le cose che verranno sono state descritte in questo testo, ma il giudizio universale, a cui fa riferimento l’Apostolo delle Genti, al secondo e definitivo avvento di Cristo sarà quello conclusivo in quanto il dolore e la morte saranno vinti per sempre, essendo la morte non solo quella fisica, ma quella spirituale ed interiore dell’uomo il vero nemico di Cristo, in quanto Lui vuole che tutti gli uomini si salvino nella sua morte e risurrezione. Egli è il primo di tutti i fratelli che nella fede e nella verità e bontà lo seguiranno nell’eternità. Maria in questa eternità per espresso volere e disegno di Dio c’è tutta interamente.

Per cui rallegriamoci tutti nel Signore, in questa solennità della Vergine Maria e con questa mia preghiera ci affidiamo a lei lungo tutto il cammino della nostra esistenza.

<<O Maria, Madre della gloria e della gioia, 

che oggi ti contempliamo tra i cori festanti degli Angeli e dei Santi, 

guida il nostro cammino, difficile e tortuoso, 

in questa valle di lacrime, perché nessuno dei tuoi figli, 

redenti dal sangue preziosissimo di Gesù, 

possa sentirsi abbandonato, umiliato, offeso nella sua dignità umana, 

nel nostro essere figli nel tuo Figlio, 

amati da un immenso cuore di Mamma 

che vigilia e protegge dal cielo ogni uomo di questa terra. 

Stendi la tua mano benedicente 

su quanti lottano per un mondo nuovo, 

in cui la giustizia e la pace 

possano trovare accoglienza a livello globale 

e nessun essere umano venga offeso, disprezzato e deriso, 

perché anch’essi destinati alla risurrezione finale, nel giudizio universale. 

Madre Santissima, prega ogni momento per noi 

che siamo nella prova e nell’attesa di tempi migliori” Amen.

P.RUNGI. MESE DI MAGGIO 2017 CON SAN PAOLO DELLA CROCE

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MESE DI MAGGIO IN ONORE DELLA MADONNA

CON SAN PAOLO DELLA CROCE

SUSSIDIO A CURA DI PADRE ANTONIO RUNGI PASSIONISTA

MESE DI MAGGIO 2017

 

Introduzione

 

Il 29 giugno 2017 ricorrono 150 anni dalla Canonizzazione di San Paolo della Croce, fondatore della Congregazione della Passione (Passionisti), Era il giorno 29 giugno 1867, solennità dei Ss. Apostoli Pietro e Paolo, quando Papa Pio IX, assistito da numerosi vescovi e Cardinali, circondato da numeroso popolo, proclamava santo Paolo della Croce nella Basilica di San Pietro. Qui, dopo la proclamazione della santità del Fondatore dei Passionisti veniva collocata, al lato destro della sede petrina della Basilica Vaticana, ancora oggi conservata, la statua del Fondatore dei Passionisti, in segno di stima verso questo predicatore e missionario di Gesù Crocifisso e dei dolori di Maria, che ha lasciato una traccia indelebile nella spiritualità della Chiesa cattolica.

In occasione di questo evento speciale, ho ritenuto opportuno predisporre un “Mese mariano con San Paolo della Croce”, valorizzando i titoli mariani, la sua devozione personale, i dogmi professati, i santuari conosciuti e visitati (Cerro, vicino Genova; Montenero, vicino Livorno; Santa Maria Maggiore a Roma; Catena a Gaeta; Civita a Itri) i ritiri costruiti (Presentazione del Monte Argentario, Santa Maria di Corniano a Ceccano, Santa Maria di Pugliano a Paliano), con il riferimento agli scritti del Fondatore dei Passionisti, che sono una ricchezza straordinaria anche in riferimento al culto mariano e alla mariologia.

 

CENNI BIOGRAFICI

 

Paolo Danei nasce ad Ovada (Alessandria), secondo di sedici figli, all’alba del 3 gennaio 1694 da Luca e Annamaria Massari. Ancora bambino apprende dalla mamma l’amore verso il Crocifisso che caratterizzerà tutta la sua vita. Nel 1720 una visione lo orienta più chiaramente. Rapito in spirito si vede “vestito di nero sino a terra”. La Madonna più volte gli indica la strada e gli mostra anche l’abito della nuova congregazione che avrà nella passione di Gesù la ragione del suo esistere. Il 22 novembre dello stesso anno monsignor Francesco Arborio Gattinara vescovo di Alessandria lo riveste di una tunica nera da eremita. Paolo si ritira in una stanzetta attigua alla chiesa di San Carlo a Castellazzo Bormida (Alessandria). Vi resta chiuso dal 23 novembre 1720 al primo gennaio 1721.  Dal 2 al 7 dicembre scrive la regola dei Passionisti. L’agosto successivo parte per Roma con la speranza di essere ricevuto dal papa cui intende chiedere l’approvazione del nuovo istituto. Da una guardia viene respinto come uno dei tanti avventurieri. Paolo, amareggiato, si reca a pregare nella chiesa di Santa Maria Maggiore dove rinnova l’impegno di fondare la congregazione ed emette il voto di dedicarsi a risvegliare nel cuore dei fedeli la “memoria della passione di Gesù”. Tornando a casa si ferma brevemente sul Monte Argentario (Grosseto): vi tornerà presto con il fratello Giovanni Battista vestito da eremita anche lui e fin dall’infanzia suo inseparabile compagno di penitenza, di contemplazione e di ideali. Il 21 maggio 1725 il papa Benedetto XIII gli concede a voce il permesso di radunare compagni consacrati alla stessa missione. Per oltre un anno si ferma a Roma presso l’ospedale di San Gallicano; insieme al fratello si dedica all’assistenza degli ammalati anche se l’istituto coltivato nel cuore ha ben altre finalità. Con Giovanni Battista viene ordinato sacerdote in San Pietro dal papa Benedetto XIII. Nel 1728 i due fratelli tornano all’Argentario. Il 14 settembre 1737 sul monte Argentario inaugura la prima casa religiosa dedicata alla Presentazione di Maria al tempio. L’ha disegnata lui con il suo bastoncello. Quando era ancora a Castellazzo la Madonna gli aveva detto: “Paolo, vieni all’Argentario dove sono sola”. Nel 1741, il 15 maggio, arriva l’approvazione delle Regole da parte del papa Benedetto XIV. L’11 giugno 1741 insieme a cinque compagni emette la professione religiosa: sulla tonaca nera indossata dai religiosi compare per la prima volta il tipico stemma passionista. In questa circostanza Paolo aggiunge al suo nome l’appellativo “della Croce”. Nel 1773 apre a Roma quella casa religiosa che sarà la sede centrale della Congregazione: la basilica e il convento dei Santi Giovanni e Paolo, a Celio. trascorre il resto della sua vita. Vi muore  il pomeriggio del 18 ottobre 1775. Amare la chiesa, vivere nella preghiera, nella solitudine e nella povertà; contemplare il Crocifisso; predicare a tutti la passione di Gesù. Queste le sue ultime volontà. Pio IX lo proclamerà santo nel 1857.

 

PREGHIERA

O Padre, che hai ispirato a san Paolo, della Croce un grande amore per la passione del tuo Figlio, fa’ che scorretti dal suo esempio e dalla sua intercessione non esitiamo ad abbracciare la nostra croce. Te lo chiediamo nel nome di Maria, Madre Addolorata. Amen.

 

1 Maggio 2017: Maria Madre di Dio

 

Dalla Lettera di San Paolo Apostolo ai Colossesi.

“Tutto ciò che fate in parole e opere, tutto si compia nel nome del Signore Gesù, rendendo per mezzo di lui grazie a Dio Padre” (Col 3,17).

 

Pensiero mariano di San Paolo della Croce

Maria Santissima è un pelago sì profondo di perfezioni, che a me non basta l’animo di parlarne (I, 349).

 

Preghiera: O Dio, nostro Padre,  sull’esempio della Beata Vergine Maria, Madre della lode perenne, fa’ che nella nostra vita rendiamo testimonianza al tuo amore e godiamo i frutti della giustizia e della pace. Per Cristo nostro Signore. Amen

 

Fioretto: Dedicherai un tempo della tua giornata nel servizio disinteressato agli altri senza attenderti ricompense di alcun genere.

 

2 Maggio 2017: Maria, Madre di Gesù e degli uomini

 

Dal Vangelo di Luca

“Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e Santo è il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono…Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre». (Lc 1,39-45)

 

Pensiero mariano di San Paolo della Croce

Le ricchezze di questa sovrana Signora sono tante, che solamente quel gran Dio che l’ha arricchita di sì gran tesori, le conosce (I, 349).

 

Preghiera: Dio di bontà infinita, concedi ai tuoi fedeli, per intercessione della beata Vergine Maria, madre di misericordia, di sperimentare sulla terra la tua clemenza, e di contemplare la tua gloria nel cielo. Per Cristo nostro Signore. Amen

 

Fioretto. Oggi ti impegnerai a riconciliarti con le persone con le quali non ti parli e sarai strumento di riconciliazione per gli altri.

 

3 Maggio 2017: Maria di Nazareth

 

Dal libro del profeta Isaia

“Rallegratevi con Gerusalemme, esultate per essa quanti la amate. Sfavillate di gioia con essa voi tutti che avete partecipato al suo lutto. Così succhierete al suo petto e vi sazierete, deliziandovi, all’abbondanza del suo seno. Poiché così dice il Signore: «Ecco io farò scorrere verso di essa, come un fiume, la prosperità; come un torrente in piena la ricchezza dei popoli; i suoi bimbi saranno portati in braccio, sulle ginocchia saranno accarezzati. Come una madre consola un figlio così io vi consolerò; in Gerusalemme sarete consolati. Voi lo vedrete e gioirà il vostro cuore, le vostre ossa saran rigogliose come erba fresca. la mano del Signore si farà manifesta ai suoi servi” (Isaia 49,15 ss).

 

Pensiero mariano di San Paolo della Croce

La gran Regina ha patito dolori che da mente umana non si possono capire, tanto sono stati intensi a proporzione dei suoi sentimenti.

 

Preghiera: O Dio, che nella tua provvidenza tutto disponi secondo un disegno di amore, per l’intervento della Vergine Maria, Madre del tuo Figlio, allontana da noi ogni male e donaci ciò che giova al nostro vero bene.

 

Fioretto: Oggi non farai mancare il necessario al sostentamento personale a quelle persone che sai che stanno in stretta necessità. Fai un’opera di bene.

 

4 Maggio 2017: Maria presentata al tempio

 

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

“Fratelli, sia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione, il quale ci consola in ogni nostra tribolazione perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in qualsiasi genere di afflizione con la consolazione con cui siamo consolati noi stessi da Dio” (2Cor. 1,3ss).

 

Pensiero mariano di San Paolo della Croce

Il Cuore di Maria ha amato ed ama più Dio che tutto il paradiso insieme : voglio dire più che tutti gli angeli e santi che sono stati, sono e saranno (I. 321).

 

Preghiera: O Padre, che per mezzo della Vergine Maria hai mandato al mondo il consolatore promesso dai profeti, Gesù Cristo tuo Figlio, per sua intercessione fa’ che possiamo ricevere e condividere con i nostri fratelli l’abbondanza delle tue consolazioni. Per Cristo nostro Signore. Amen

 

Fioretto: Oggi ti impegnerai ad attuare concretamente una delle  sette opere di misericordia corporale, consolando gli afflitti.

 

5 Maggio 2017: Vergine della Visitazione

 

Dal Vangelo di Matteo

L’angelo disse alle donne: « Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. È risorto, come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: È risuscitato dai morti, e ora vi precede in Galilea; là lo vedrete. Ecco, io ve l’ho detto ». Abbandonato in fretta il sepolcro, con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annunzio ai suoi discepoli. Ed ecco Gesù venne loro incontro dicendo: « Salute a voi ». Ed esse, avvicinatesi, gli cinsero i piedi e lo adorarono” (Mt 28, 1ss)

 

Pensiero mariano di San Paolo della Croce

La gran ferita d’amore di cui fu felicemente piagato il suo purissimo Cuore fin dal primo istante della sua purissima Immacolata Concezione, crebbe tanto in tutto il corso della santissima sua vita, sinché penetrò tanto addentro che fece partire dal corpo quell’anima santissima (I,349).

 

Preghiera: O Dio, che nella gloriosa risurrezione del tuo Figlio hai ridato la gioia al mondo intero, per intercessione di Maria Vergine concedi a noi di godere la gioia della vita senza fine. Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

Fioretto: Oggi sarai strumento di gioia per gli altri, eviterai con particolare cura di far soffrire qualcuno.

 

6 Maggio 2017: Vergine Immacolata

 

Dal Vangelo di Giovanni

“C’era tra i farisei un uomo chiamato Nicodèmo, un capo dei Giudei. Egli andò da Gesù, di notte, e gli disse: « Rabbì, sappiamo che sei un maestro venuto da Dio; nessuno infatti può fare i segni che tu fai, se Dio non è con lui ».Gli rispose Gesù: « In verità, in verità ti dico, se uno non rinasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio ». Gli disse Nicodèmo: « Come può un uomo nascere quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere? ». Gli rispose Gesù: « In verità, in verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quel che è nato dalla carne è carne e quel che è nato dallo Spirito, è spirito» (Gv 3,1-6)

 

Pensiero mariano di San Paolo della Croce

Chi vuol piacere a Maria Santissima bisogna che più s’umili, più s’annichili, perché Maria fu la più umile fra tutte le creature e perciò piacque a Dio.

 

Preghiera: Padre buono, donaci il tuo Santo Spirito, perché guidi ogni nostra azione e irradi sul cammino della Chiesa la luce di santità, che rifulse in tutta la vita della Vergine Maria. Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

Fioretto: Oggi ti dedicherai in modo speciale a rivivere le promesse battesimali, vistando il fonte battesimale.

 

 

7 Maggio 2017: Cuore purissimo di Maria

 

Dagli Atti degli Apostoli.

“Allora ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in un sabato. Entrati in città salirono al piano superiore dove abitavano. C’erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo di Alfèo e Simone lo Zelòta e Giuda di Giacomo. Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù e con i fratelli di lui” (Atti 1,6-14)

 

Pensiero mariano di San Paolo della Croce

Facciamo festa e giubiliamo in Dio nostro bene, nel gran trionfo di Maria Santissima nostra gran Regina e Madre, e godiamo che sia. esaltata sopra tutti i cori degli angeli, e collocata alla destra del suo divin Figliolo (I, 349).

 

Preghiera: O Padre, che hai effuso i doni del tuo Spirito sulla beata Vergine orante con gli Apostoli nel Cenacolo, fa’ che perseveriamo unanimi in preghiera con Maria nostra madre per portare al mondo, con la forza dello Spirito, il lieto annunzio della salvezza.

 

Fioretto: Oggi ti dedicherai in modo speciale alla preghiera personale e comunitaria, soprattutto in parrocchia.

 

8 Maggio 2017: Regina e Madre Bambina

 

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, mentre Gesù parlava ancora alla folla, sua madre e i suoi fratelli, stando fuori in disparte, cercavano di parlargli. Qualcuno gli disse: «Ecco di fuori tua madre e i tuoi fratelli che vogliono parlarti». Ed egli, rispondendo a chi lo informava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Poi stendendo la mano verso i suoi discepoli disse: «Ecco mia madre ed ecco i miei fratelli; perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre».

 

Pensiero mariano di San Paolo della Croce

Maria è la tesoriera delle grazie, e Sua Divina Maestà vuole che tutte passino per le sue mani (I, 350).

 

 

Preghiera: Assisti i tuoi fedeli, Signore, nel cammino della vita, e per l’intercessione materna della beata Vergine Maria, madre e maestra, fa’ che giungiamo felicemente al tuo santo monte, Cristo Gesù, nostro Signore.

 

Fioretto: Oggi ti impegnerai a pregare il Santo Rosario per intero, tutti i 20 misteri, nell’arco della giornata.

 

9 Maggio 2017: Madre del Verbo Umanato

 

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo

Carissimo, uno solo è Dio e uno solo il mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù, che ha dato se stesso in riscatto per tutti. Questa testimonianza egli l’ha data nei tempi stabiliti, e di essa io sono stato fatto banditore e apostolo – dico la verità, non mentisco  -, maestro dei pagani nella fede e nella verità. Voglio dunque che gli uomini preghino, dovunque si trovino, alzando al ciclo mani pure senza ira e senza contese” (2, 5-8).

 

Pensiero mariano di San Paolo della Croce

Quella gran ferita d’amore, di cui fu dolcemente piagato il suo purissimo cuore sino dal primo istante della purissima immacolata sua concezione, crebbe tanto in tutto il corso della sua santissima vita, sinché penetrò tanto dentro che ne fece partire dal corpo quell’anima santissima.

 

Preghiera: Padre santo, sorgente dell’unità e origine della concordia, fa’ che le varie famiglie dei popoli, per intercessione della beata Vergine Maria, madre di tutti gli uomini, formino l’unico popolo della nuova alleanza. Per Cristo nostro Signore. Amen

 

Fioretto: Oggi sarai strumento di unità e di coesione negli ambienti di vita e di lavoro.

 

 

10 Maggio 2017: Maria Addolorata

 

Dal Vangelo secondo Luca

 

“In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: « Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo ». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse : «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l’angelo parti da lei. Parola del Signore”(Lc 1,26-38).

 

Pensiero mariano di San Paolo della Croce

Così questa morte d’amore più dolce della stessa vita, diede fine a quel mare di dolori che questa gran Madre patì per tutto il corso della santissima sua vita, non solamente nella ss. Passione di Gesù, ma in vedere tante offese che si facevano dagli uomini ingrati alla divina maestà.

 

Preghiera: O Dio, che nella Vergine Maria, capolavoro del tuo Spirito, ci hai donato le primizie della creazione nuova, fa’ che liberati dalla schiavitù del peccato abbracciamo con tutto il cuore la novità del Vangelo, testimoniando in parole e opere il comandamento dell’amore. Per Cristo nostro Signore. Amen

 

Fioretto: Oggi ti sforzerai di essere una persona nuova che sa accogliere il vangelo della speranza con cuore sincero e contrito.

 

11 Maggio 2017: Madre della Croce

 

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre Gesù stava parlando, una donna alzò la voce di mezzo alla folla e disse: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!». Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!» (Lc 11, 27-28).

 

Pensiero mariano di San Paolo della Croce

Così dunque facciamo festa e giubiliamo in Dio nostro bene nel gran trionfo di Maria ss. nostra gran Regina e Madre, godiamo che sia esaltata sopra tutti i cori degli angeli, collocata alla destra del suo divin Figliuolo.

 

Preghiera: Dio onnipotente ed eterno, che nella beata Vergine Maria, gloriosa madre del tuo Figlio, hai dato un sostegno e una difesa a quanti la invocano, concedi a noi per sua intercessione di essere forti nella fede, saldi nella speranza, perseveranti nel tuo amore. Per Cristo nostro Signore. Amen

 

Fioretto: Oggi reciterai tre volte il Credo durante la giornata, secondo le intenzioni di Papa Francesco.

 

12 Maggio 2017: Madre di Gesù Crocifisso

 

Dal Libro del Siracide

Avvicinatevi tutti a me, voi che mi desiderate, e saziatevi dei miei frutti. Poiché il mio insegnamento è più dolce del miele e il possedermi è più dolce del favo di miele Il mio ricordo durerà di generazione in generazione. Quanti si nutrono di me, avranno ancora fame; e quanti da me si dissetano, avranno ancora sete. Chi mi ascolta, non sarà deluso; e chi compie le mie opere, non peccherà. Chi mi rende onore, avrà la vita eterna.

 

Pensiero mariano di San Paolo della Croce

In quel gran Cuore santissimo si può godere delle glorie di Maria Santissima, amandola col cuore purissimo del divin Figliuolo, e se Gesù le dà licenza, fare un volo nel cuore purissimo di Maria e giubilar con lei, rallegrarsi che sano finite tante pene, tanti dolori, e domandar grazia di starsene immersa nell’immenso mare delle pene di Gesù e dei dolori di Maria. Lasciamoci penetrare da queste pene, da questi dolori, e lasciamo che si temperi bene la spada o lancia o dardo, acciò penetri più addentro la ferita d’amore, perché tanto più sarà penetrante la ferita d’amore, più presto uscirà dal carcere la prigioniera.

 

Preghiera: Padre della luce, che per risollevare in Cristo l’umanità decaduta hai eletto la Vergine Maria come sede della Sapienza, donaci con il suo materno aiuto una coscienza profonda dei nostri limiti, per non lasciarci travolgere dall’orgoglio e servirti con l’umiltà che a te piace. Per Cristo nostro Signore. Amen

 

Fioretto: Oggi praticherai soprattutto la virtù dell’umiltà. Mettendo da parte orgoglio, superbia ed arroganza.

 

13 Maggio 2017: Maria assunta in cielo

 

Dal Libro del Profeta Isaia

Poiché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio. Sulle sue spalle è il segno della sovranità ed è chiamato: “Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace”; grande sarà il suo dominio e la pace non avrà fine sul trono di Davide e sul regno, che egli viene a consolidare e rafforzare con il diritto e la giustizia, ora e sempre; questo farà lo zelo del Signore.

 

Pensiero mariano di San Paolo della Croce

Preghi Maria santissima che non tardi più ad impetrarle la grazia di essere vera umile e tutta virtuosa, tutta fuoco d’amore e le dica che se vuole far la carità di ferirle il cuore con un acuto dardo d’amore, che penetri ben a fondo la la spada o lancia, sita in sua mano.

 

Preghiera: Regina della Pace, che ha donato al mondo, Gesù, Principe della Pace, fa che in tutto il mondo la vera pace che Cristo ha portato con la sua croce regni in tuti i cuori e in tutto il mondo. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. Amen

 

Fioretto: Oggi parteciperai alla santa messa e pregherai per la pace nel mondo.

 

14 Maggio 2017: Madre della Santa Speranza

 

Dagli Atti degli Apostoli

[Dopo che Gesù fu assunto in ciclo], gli apostoli ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in un sabato. Entrati in città salirono al piano superiore dove abitavano. C’erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo di Alfèo e Simone lo Zelòta e Giuda di Giacomo. Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù e con i fratelli di lui. Al compiersi della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal ciclo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d’esprimersi.

 

Pensiero mariano di San Paolo della Croce

Preghi per questa minima Congregazione, che Maria la protegga e la provveda di santi operai.

 

Preghiera: Signore, tu sai quanto timidi e incerti sono i pensieri dei mortali;  per intercessione di Maria, madre del buon consiglio, nel cui grembo verginale il Verbo si è fatto uomo,  concedi a noi il tuo Spirito, perché ci faccia conoscere ciò che piace a te  e ci guidi nei travagli della vita. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,  per tutti i secoli dei secoli. Amen.

 

Fioretto: Oggi valorizzerai i buoni e saggi consigli che le persone rette ti potranno dare; ma sarai anche tu strumento di buon consiglio a chi ti è vicino.

 

15 Maggio 2017: Regina del cielo

 

Dal Vangelo di Giovanni (2,1-11)

In quel tempo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino». E Gesù rispose: «Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora». La madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà». Vi erano là sei giare di pietra per la purificazione dei Giudei, contenenti ciascuna due o tre barili. E Gesù disse loro: « Riempite d’acqua le giare» ; e le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: «Ora attingete e portatene al maestro di tavola». Ed essi gliene portarono. E come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, il maestro di tavola, che non sapeva di dove venisse (ma lo sapevano i servi che avevano attinto l’acqua), chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti servono da principio il vino buono e, quando sono un po’ brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono». Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.

 

Pensiero mariano di San Paolo della Croce

Si unisca all’intenzione purissima di questa cara Bambina e sacrifichi se stessa a Dio in odore di soavità, nel cuore purissimo di Maria Santissima. Questo gran cuore, che dopo il Cuore di Gesù, è il Re dei cuori, ha amato ed ama di più Dio, che tutto il Paradiso assieme.

 

Preghiera: O Padre, che nella tua provvidenza mirabile hai voluto associare la Vergine Maria al mistero della nostra salvezza, fa’ che, accogliendo l’invito della Madre, mettiamo in pratica ciò che il Cristo ci ha insegnato nel Vangelo. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

 

Fioretto: Oggi visiterai una famiglia in difficoltà portando conforto ai coniugi e se necessario anche un aiuto materiale.

 

 

16 Maggio 2017: Maria Tesoriera di tutte le grazie

 

Dal Libro del Siracide

Io, come vite, produco germogli di grazia, e i miei fiori danno frutti di gloria e di rettitudine. Io sono la madre del bell’amore e del timore, della conoscenza e della santa speranza. In me è la grazia per ogni via e verità, in me ogni speranza di vita e di virtù.

 

Pensiero mariano di San Paolo della Croce

Perciò lei desideri d’amare Dio, con il cuore di questa gran Bambina, e per farlo si getti in spirito in questo bel cuore, ed ami il Sommo Bene come questo purissimo Cuore, con intenzione di esercitare tutte le virtù, che esercitò Lei.

 

Preghiera. Guarda, o Padre, all’umile tua serva, la Vergine Maria, che sta davanti a te rivestita della gloria del tuo Figlio e adornata di ogni virtù e dono dello Spirito; per sua intercessione, concedi a noi di seguire ciò che è vero e giusto ai tuoi occhi, per giungere alla fonte dell’eterna bellezza e del santo amore. Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

Fioretto: Oggi curerai in modo particolare la tua bellezza spirituale ed interiore, quella  che più conta in questo mondo.

 

17 Maggio 2017: Madre della divina misericordia

 

Dal Vangelo di Giovanni (15, 9-12)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati».

 

Pensiero mariano di San Paolo della Croce

Ma per fare questo ed avere l’ingresso nel Cuore Santissimo della nostra gran Regina e Madre Bambina, bisogna farsi pure bambina, con la semplicità fanciullesca, colla vera umiltà ed annichilamento del cuore.

 

Preghiera: O Dio, che nell’incarnazione del tuo Figlio hai allietato il mondo intero, concedi a noi che veneriamo Maria, causa della nostra letizia, di camminare costantemente nella via dei tuoi precetti e di tenere fissi i nostri cuori dove è la vera gioia. Amen.

 

Fioretto: Oggi manterrai allegro il tuo ambiente di vita quotidiana, trasmettendo alle persone la gioia vera del cuore.

 

18 Maggio 2017: Madonna del Santo Rosario

 

Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo.

Io, Giovanni, vidi un nuovo ciclo e una nuova terra, perché il ciclo e la terra di prima erano scomparsi e il mare non c’era più. Vidi anche la città santa, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. Udii allora una voce potente che usciva dal trono: « Ecco la dimora di Dio con gli uomini ! Egli dimorerà tra di loro ed essi saranno suo popolo ed egli sarà il “Dio-con-loro”. E tergerà ogni lacrima dai loro occhi; non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno, perché le cose di prima sono passate». E Colui che sedeva sul trono disse: « Ecco, io faccio nuove tutte le cose».

 

Pensiero mariano di San Paolo della Croce

L’astinenza dai frutti cominci il 1 agosto, per chi lo vuol fare, ma tutti lo faranno perché vogliono bene assai alla nostra Dolcissima Signora e Madre Maria.

 

Preghiera: O Dio, che nel grembo verginale di Maria hai preparato con arte ineffabile il santuario del Cristo tuo Figlio, fa’ che custodendo integra la grazia del Battesimo, diventiamo tuoi adoratori in spirito e verità, per essere edificati in tempio vivo della tua gloria. Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

Fioretto: Oggi trascorrerai almeno un’ora nella chiesa parrocchiale, per pregare e partecipare alla liturgia del giorno.

 

19 Maggio 2017: Madre dolcissima

 

Dal Vangelo secondo Matteo  (12,46-50)

In quel tempo, mentre Gesù parlava ancora alla folla, sua madre e i suoi fratelli, stando fuori in disparte, cercavano di parlargli. Qualcuno gli disse: «Ecco di fuori tua madre e i tuoi fratelli che vogliono parlarti». Ed egli, rispondendo a chi lo informava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Poi stendendo la mano verso i suoi discepoli disse: «Ecco mia madre ed ecco i miei fratelli; perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre».

 

Pensiero mariano di San Paolo della Croce

Compatire Gesù con il cuore addolorato di Maria, questi due cuori sono due fornaci d’amore, anzi una fornace sola, e lei si butti in questo forno acciò consumato tutto l’umido delle imperfezioni diventi un pane mondo per la mensa del Re della Gloria.

 

Preghiera: Signore nostro Dio, che hai fatto della Vergine Maria il modello di chi accoglie la tua Parola e la mette in pratica, apri il nostro cuore alla beatitudine dell’ascolto, e con la forza del tuo Spirito fa’ che noi pure diventiamo luogo santo in cui la tua Parola di salvezza oggi si compie. Per Cristo nostro Signore. Amen

 

Fioretto: Oggi rifletterai sulla tua personale chiamata e vocazione, cercando di fare ciò che Cristo ti è chiesto fare.

 

20 Maggio 2017: Aiuto dei cristiani

 

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi

Fratelli, se uno è in Cristo, è una creatura nuova; le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove. Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione. È stato Dio infatti a riconciliare a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione. Noi fungiamo quindi da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio.

 

Pensiero mariano di San Paolo della Croce

S’abissi sempre più spesso nel gran mare della passione di Gesù e dei dolori di Maria, se sarà ben umile farà buona pesca. Si riposi in Dio con umiltà e semplicità bambinesca.

 

Preghiera: O Dio, che nel sangue prezioso del tuo Figlio hai riconciliato a te il mondo, e ai piedi della croce hai costituito la Vergine Maria riconciliatrice dei peccatori, per i suoi meriti e le sue preghiere, concedi a noi il perdono delle colpe e una rinnovata esperienza del tuo amore. Per Cristo nostro Signore. Amen

 

Fioretto: Oggi ti accosterai al sacramento della riconciliazione, facendo una confessione generale per liberare la propria coscienza dai peccati della vita passata e presente.

 

21 Maggio 2017: Salute degli infermi

 

Dalla Lettera di S.Paolo Apostolo ai Romani

Giustificati dunque per la fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo; per suo mezzo abbiamo anche ottenuto, mediante la fede, di accedere a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo nella speranza della gloria di Dio.  E non soltanto questo: noi ci vantiamo anche nelle tribolazioni, ben sapendo che la tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata  e la virtù provata la speranza. La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.

 

Pensiero mariano di San Paolo della Croce

Offra il sangue preziosissimo di Gesù e le lacrime di Maria all’Eterno Padre per questo povero peccatore.

 

Preghiera: O Dio, che ci dai la gioia di venerare la Vergine Maria, madre della santa speranza, concedi a noi, con il suo aiuto, di elevare fino alle realtà celesti gli orizzonti della speranza, perché impegnandoci all’edificazione della città terrena, possiamo giungere alla gioia perfetta, mèta del nostro pellegrinaggio nella fede. Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

Fioretto: Oggi alimenterai  il dialogo fraterno, la disponibilità verso gli altri e il dono della speranza.

 

22 Maggio 2017: Stella del Mare

 

Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo

Io, Giovanni, vidi un nuovo ciclo e una nuova terra, perché il ciclo e la terra di prima erano scomparsi e il mare non c’era più. Vidi anche la città santa, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. Udii allora una voce potente che usciva dal trono: «Ecco la dimora di Dio con gli uomini! Egli dimorerà tra di loro ed essi saranno suo popolo ed egli sarà il “Dio-con-loro”. E tergerà ogni lacrima dai loro occhi; non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno, perché le cose di prima sono passate». E Colui che sedeva sul trono disse: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose».

 

Pensiero mariano di San Paolo della Croce

Ponga sotto il manto di Maria Addolorata i suoi figliuolini, pregandola di bagnarli e ammorbidirgli il cuore con le sue lacrime.

 

Preghiera: O Dio, che nel tuo unico Figlio, hai stabilito la porta della vita e della salvezza, per la materna intercessione di Maria, donaci di perseverare nel tuo amore, finché raggiungiamo la soglia della patria celeste. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

 

Fioretto: Oggi pregherai in modo speciale la Vergine Santa perché ti spalanchi sempre più la porta della fede, che è Cristo, in questo anno della fede. .

 

23 Maggio 2017: Salus populi romani

 

Dal libro di Giuditta (15,8-10;  16, 13-14)

In quei giorni, il sommo sacerdote Ioakìm, e il consiglio degli anziani degli Israeliti, che abitavano in Gerusalemme, vennero a vedere i benefici che il Signore aveva operato per Israele e inoltre per vedere Giuditta e porgerle il loro omaggio. Appena furono entrati in casa sua, tutti insieme le rivolsero parole di benedizione ed esclamarono al suo indirizzo: «Tu sei la gloria di Gerusalemme, tu magnifico vanto d’Israele, tu splendido onore della nostra gente. Tutto questo hai compiuto con la tua mano, egregie cose hai operato per Israele, di esse Dio si è compiaciuto. Sii sempre benedetta dall’onnipotente Signore». Tutto il popolo soggiunse: «Amen!».

 

Pensiero mariano di San Paolo della Croce

S’avvicina la grande solennità dei trionfi di Maria che morì di morte più preziosa e desiderabile della stessa vita, perché fu morte d’amore, moriamo anche noi con Lei, e moriamo con tutto il creato per vivere vita d’amore, vita santa e perfetta.

 

Preghiera: O Dio, Padre di misericordia, che hai mandato il tuo Figlio come redentore del mondo, concedi a noi, per intercessione di Maria, che veneriamo sotto il titolo della mercede, di custodire intatto il dono della libertà filiale, acquistato a prezzo della croce, per esserne araldi e promotori fra tutte le genti. Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

Fioretto: Ti farai portatore o portatrice di una speranza vera in un futuro migliore, impegnando la tua persona a servizio della causa della solidarietà e della fraternità universale.

 

 

24 Maggio 2017: Maria SS. di Montenero

 

Dal Libro del Profeta Isaia

Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per potercene compiacere. Disprezzato e reiètto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia, era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima. Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci da salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti.

 

Pensiero mariano di San Paolo della Croce

Redentore mio imprimete nel mio cuore la vostra passione. O Maria datemi il mio Gesù, fate che lo abbraccio stretto nel mio cuore. Imprimete nell’anima mia i vostri gran dolori, fatemi amare Gesù con il vostro purissimo cuore.

 

Preghiera: Concedi ai tuoi fedeli, Signore Dio nostro, di godere sempre la salute del corpo e dello spirito e per la gloriosa intercessione di Maria santissima, sempre vergine, salvaci dai mali che ora ci rattristano e guidaci alla gioia senza fine. Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

Fioretto: Oggi farai visita ad una persona ammalata o anziana e cercherai di essere di aiuto sollevandola dal dolore fisico o spirituale almeno per qualche ora.

 

25 Maggio 2017: Santa Maria del Cerro

 

Dal vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala.  Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.

 

Pensiero mariano di San Paolo della Croce

Pregavo la Beata Vergine che mi intercedesse la grazia con molte lacrime.

 

Preghiera: O Padre, che accanto al tuo Figlio, innalzato sulla croce, hai voluto presente la sua Madre Addolorata: fa’ che la santa Chiesa, associata con lei alla passione del Cristo, partecipi alla gloria della risurrezione. Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

Fioretto: Oggi farai la Via Crucis e la Via Matris, come impegno di spiritualità cristologica e mariana.

 

 

26 Maggio 2017: Madonna della Catena

 

 

Dal Vangelo di San Luca

In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: « Benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?

 

Pensiero mariano di San Paolo della Croce

Io allora alzavo la voce a Dio e a Maria ss. che mi aiutassero e dicevo che voglio star così sino che siano dette le Messe, e ciò per far contro la tentazione…allora gridavo a Maria ss. che mi aiutasse.

 

Preghiera: Guarda, Signore, il tuo popolo, riunito nella memoria della beata Vergine Maria; fa’ che per sua intercessione partecipi alla pienezza della tua grazia. Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

Fioretto: Sarai particolarmente attento alle ragioni del cuore che devono spingerti ad amare e a perdonare soprattutto coloro che non ti amano o ti hanno offeso ed umiliato.

 

 

27 Maggio 2017: Madonna della Civita

 

Dal Vangelo secondo Luca (1,26-38)

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: « Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te ». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L’angelo le disse: « Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo ». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto».

 

Pensiero mariano di San Paolo della Croce

Mi venne poi una rimembranza della fuga fatta in Egitto con tanto suo scomodo e patimento e anche dolore di Maria ss. e san Giuseppe, ma in particolare di Maria ss.

 

Preghiera:  Padre santo, che nel misericordioso disegno della redenzione hai scelto la Vergine Maria, umile tua serva, come madre e cooperatrice del Cristo, fa’ che volgendo a lei il nostro sguardo, ti serviamo con totale dedizione e ci impegniamo instancabilmente alla salvezza del mondo. Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

Fioretto: Oggi praticherai concretamente la virtù della carità e della diaconia nella chiesa e in famiglia.

 

28 Maggio 2017: Santa Maria di Corniano

 

Dal libro del profeta Ezechièle (47, 1-2.8-9.12)

In quei giorni, l’angelo mi condusse in visione all’ingresso del tempio del Signore e vidi che sotto la soglia del tempio usciva acqua verso oriente. Quell’acqua scendeva sotto il lato destro del tempio, dalla parte meridionale dell’altare. Mi condusse fuori dalla porta settentrionale e mi fece girare all’esterno fino alla porta esterna che guarda a oriente, e vidi che l’acqua scaturiva dal lato destro. Mi disse: «Queste acque escono di nuovo nella regione orien­tale, scendono nell’Araba ed entrano nel mare: sboccate in mare, ne risanano le acque. Ogni essere vivente che si muove dovunque arriva il fiume, vivrà: il pesce vi sarà abbondantissimo, perché quelle acque dove giungono risanano, e là dove giungerà il torrente tutto rivivrà.

 

Pensiero mariano di San Paolo della Croce

Abbiano i fratelli una tenerissima devozione al SS.Sacramento e alla SS.Vergine particolarmente ai suoi dolori.

 

Preghiera: O Maria, tu che ci porti a Gesù, fonte e vertice della salvezza del genere umano, fa che in ogni parte della terra gli uomini conosco Cristo, unico Salvatore e Redentore dell’uomo, Lui che Dio e vive e regna nei secoli dei secoli. Ame.

 

Fioretto: Oggi curerai in modo singolare la tua spiritualità eucaristica, facendo un’ora di adorazione davanti a Gesù Sacramentato ed accostandoti all’Eucaristia.

 

29 Maggio 2017: Santa Maria di Pugliano

 

Dal libro di Ester

In quei giorni, Ester parlò di nuovo alla presenza del re Assuero, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con le lacrime agli occhi d’impedire gli effetti della malvagità di Amàn l’Agaghita e l’attuazione dei piani che aveva preparato contro i Giudei.   Allora il re stese lo scettro d’oro verso Ester; Ester si alzò, rimase in piedi davanti al re e disse: «Se così piace al re, se io ho trovato grazia ai suoi occhi, se la cosa gli par giusta e se io gli sono gradita, si scriva per revocare i documenti scritti, macchinazione di Amàn figlio di Hammedàta, l’Agaghita, in cui si ordina di far perire i Giudei che sono in tutte le province del re. Perché come potrei io resistere al vedere la sventura che colpirebbe il mio popolo? Come potrei resistere al vedere la distruzione della mia stirpe?».

 

Pensiero mariano di San Paolo della Croce

Tutti i religiosi venerino con adeguato onore la beata Madre di Dio e sempre Vergine Maria e la ritengano quale principale protettrice, si ricordino spesso dei dolori acerbissimi da Lei sofferti nella passione e morte del Figlio e ne promuovano la venerazione con la parola e con l’esempio.

 

Preghiera:  O Dio, che nel mirabile disegno del tuo amore hai voluto che Maria desse alla luce l’Autore della grazia e fosse in modo singolare associata all’opera della redenzione, per la potenza delle sue preghiere, donaci l’abbondanza delle tue grazie e guidaci al porto della salvezza. Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

Fioretto: Oggi ti farai portatore o portatrice di grazia per gli altri, condividendo la preghiera, la riflessione sulla parola di Dio, mediante la Lectio divina che farai insieme agli altri in famiglia, in comunità o da sola.

 

30 Maggio 2017: Regina degli Angeli e dei Santi

 

Dal Libro del Profeta Isaia

Poiché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio. Sulle sue spalle è il segno delle sovranità ed è chiamato: “Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace”; grande sarà il suo dominio e la pace non avrà fine sul trono di Davide e sul regno, che egli viene a consolidare e rafforzare con il diritto e la giustizia, ora e sempre; questo farà lo zelo del Signore.

 

Pensiero mariano di San Paolo della Croce

Si abbia tenera devozione all’Immacolata Concezione di Maria Santissima che come Madre di Misericordia c’impetrerà da sua Divina Maestà una vita pura e santa.

 

Preghiera: O Padre, che ci hai dato come nostra madre e regina la Vergine Maria, dalla quale nacque il Cristo, tuo Figlio, per sua intercessione donaci la gloria promessa ai tuoi figli nel regno dei cicli. Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

Fioretto: Oggi mediterai sui novissimi: morte, giudizio, inferno e paradiso.

 

31 Maggio 2017: Regina della Congregazione della Passione

 

Dal Vangelo secondo Luca ( 1,39-56)

In quei giorni, Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: « Benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore».

 

Pensiero mariano di San Paolo della Croce

Ogni giorno si porteranno in spirito sul Calvario, considerando e compassionando insieme gli acerbissimi dolori sofferti da Maria nella passione e morte del suo divin Figlio. Se si va dal Crocifisso, c’è la mamma; ove c’è la mamma v’è il figlio.

 

Preghiera: O Dio, salvatore di tutti i popoli, che per mezzo della beata Vergine Maria, arca della nuova alleanza, hai recato alla casa di Elisabetta la salvezza e la gioia, fa’ che docili all’azione dello Spirito possiamo anche noi portare Cristo ai fratelli e magnificare il tuo nome con inni di lode e con la santità della vita. Per Cristo nostro Signore. Amen

 

Fioretto: Oggi farai visita ad una persona sola ed abbandonata, o ad una donna in attesa di un bambino o mettendoti a disposizione per persone diversamente abili.

 

 

Litania mariana con i titoli di San Paolo della Croce

A cura di padre Antonio Rungi

 

Maria Madre di Dio

Maria Madre di Cristo e degli uomini

Maria di Nazareth

Maria presentata al tempio

Vergine della Visitazione

Vergine Immacolata

Cuore purissimo di Maria

Regina e Madre Bambina

Madre del Verbo Umanato

Maria Addolorata

Madre della Croce

Madre di Gesù Crocifisso

Maria assunta in cielo

Madre della Santa Speranza

Regina del cielo

Maria Tesoriera di tutte le grazie

Madre della divina misericordia

Madonna del Santo Rosario

Madre dolcissima

Aiuto dei cristiani

Salute degli infermi

Stella del Mare

Salus populi romani

Maria SS. di Montenero

Santa Maria del Cerro

Madonna della Catena

Madonna della Civita

Santa Maria di Corniano

Santa Maria di Pugliano

Regina degli Angeli e dei Santi

Regina della Congregazione della Passione.