IL CAMMINO DELLA CONVERSIONE:
DALLO STATO DI PECCATO ALLO STATO DI GRAZIA.
DIECI REGOLE PER CONVERTIRSI DAVVERO
A cura di padre Antonio Rungi, passionista
1.LA CONDIZIONE DEL PECCATORE
– Sto bene con me stesso quando pecco
– Mi sento libero e posso fare tutto senza regole di alcun genere
– Non ho bisogno di Dio e di nessuno
– Non credo nella confessione
– Peccare mi dà gioia e soddisfazione
– I peccati non esistono, sono invenzioni della Chiesa
– Non ho bisogno di pentirmi, in quanto faccio tutto bene.
– Non prego, se non me stesso
– Odio, uccido, offendo, rubo, violento, abuso di tutto e di tutti e sono contento.
– Amo me stesso e non altro dio al di fuori me.
2. LA CONDIZIONE DEL PELLEGRINO DEL PERDONO
– Non sto bene con me stesso, quando pecco e sbaglio.
– Sono schiavo dei mie limiti e debolezze quanto non osservo regole etiche di alcun genere.
– Incomincio ad avvertire la necessità di Dio nella mia vita.
– Incomincio il cammino sacramentale della confessione.
– Peccare mi mette angoscia, sofferenza e tristezza.
– Incomincio ad avere netta la coscienza del peccato
– Avverto la necessità di pentirmi, in quanto sbaglio continuamente.
– Incomincio a pregare ed affidarmi alla misericordia di Dio Padre e di Cristo Redentore.
– Mi sforzo di non fare del male a nessuno.
– Sono altruista ed inizio a fare del bene a chi ne ha bisogno davvero.
3. LA CONDIZIONE DEL CONVERTITO.
– Sto bene con me stesso quando sto a posto con la mia coscienza.
– Sono libero, quando osservo pienamente i precetti di Cristo e della Chiesa.
– La fede in Dio è il respiro della mia vita.
– Ogni settimana confesso i miei peccati mortali e veniali con la confessione sacramentale
– Il peccato non entra più facilmente nella mia vita, lottando contro passioni e tentazioni.
– Ho piena consapevolezza del bene e del male morale ed agisco di conseguenza.
– Faccio continuamente atti di pentimento per i miei errori momentanei o permanenti.
– Prego continuamente dalla mattina alla sera e in tutti gli ambienti che frequento giornalmente.
– Faccio del bene a tutti, senza discriminare nessuno, tutti per me sono degni di amore e tenerezza del cuore.
– Sono sensibile alle sofferenze degli altri e non mi tiro mai indietro nel dare una mano e risollevare la persona in disagio morale, fisico e spirituale in cu si trova.