P.RUNGI. IL DECALOGO DEI RELIGIOSI NELL’ANNO DELLA VITA CONSACRATA

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P. RUNGI (TEOLOGO MORALE). IL DECALOGO DEI RELIGIOSI NELL’ANNO DELLA VITA CONSACRATA

Dieci regole per vivere bene l’anno della vita consacrata. E’ quanto ha indicato padre Antonio Rungi, religioso passionista, teologo morale, già superiore provinciale dei passionisti del Lazio Sud e Campania, stilando uno speciale decalogo per i religiosi e le religiose.
Ecco le regole di vita per ogni consacrato in questo anno a loro dedicato:

In occasione dell’apertura dell’anno della vita consacrata, che si svolge dal 30 novembre 2014 (Prima Domenica di Avvento) fino al 2 febbraio 2016, Padre Antonio Rungi, ex-superiore provinciale dei passionisti di Napoli, teologo morale, pubblica uno speciale “decalogo della vita consacrata”. Si tratta di “dieci regole –scrive padre Rungi- per essere un buon religioso oggi, nell’attuale situazione ecclesiale e sociale in cui vivono ed operano gli istituti di vita consacrata, maschili e femminili”.

Ecco il testo delle regole dettate da padre Rungi.

1. L’amore verso Dio e i fratelli è il fondamento della religione e soprattutto per quanti scelgono di consacrarsi a Dio con la professione dei consigli evangelici. Questo comandamento sia costantemente vissuto a livello personale e comunitario da parte di coloro che sono chiamati alla perfezione della carità.

2. La preghiera è l’anima ed il cuore di ogni esperienza religiosa e soprattutto dei religiosi. Non manchi mai nella giornata e nella vita consacrata questo aspetto fondamentale della donazione a Dio, che necessita di essere alimentata dalla preghiera, meditazione e dall’ascesi. La celebrazione eucaristica, con la devozione alla Madonna caratterizzino lo stile orante di ogni consacrato.

3. L’obbedienza, primo fondamentale voto che ogni religioso professa, sia attentamente osservata in ogni momento della propria vita di consacrato, soprattutto quando costa sacrificio e rinuncia alle proprie vedute, idee e progetti personali al fine del bene comune.

4. La povertà visibile e leggibile stia nel cuore dei consacrati e venga testimoniata nel distacco completo dai beni della terra, privilegiando uno stile di vita sobrio, essenziale e libero da ogni desiderio mondano. A nessun religioso sia permesso di vivere in modo lussuoso e consumistico, memori di quanti non hanno nulla e soffrono la fame e la miseria su tutta la Terra.

5. La castità per il Regno dei cieli venga vissuta con semplicità e gioia, impegnandosi in ogni situazione, soprattutto di provocazione e di stimolazione al male, di mantenersi fedeli al dono della purezza del cuore, dei sentimenti, del corpo e della vita che Dio ci ha donato. Siano condannati apertamente atti commessi dai religiosi contro la dignità della persona umana, soprattutto se bambini e ammalati.

6. Lo stile di vita comunitaria prevalga su ogni individualistica visione della consacrazione a Dio e tutti i religiosi collaborino effettivamente per innalzare la qualità della vita in comune, puntando su una vera fraternità e condivisione, frutto di sentimento e sapienza che riscontriamo nel vero modello per tutti, che è Gesù.

7. Ogni religioso abbia particolarmente a cuore il carisma del proprio istituto, vivendo e testimoniandolo secondo i doni personali ricevuti che sono a servizio di tutti.

8. Il servizio dell’autorità venga svolto con donazione, generosità, paternità e competenza e tutti i religiosi, che sono chiamati a tale servizio nei rispettivi istituti, siano sensibili in umanità e spiritualità verso i confratelli o consorelle delle comunità.

9. L’ansia missionaria sia motivo costante non solo per annunciare ai fratelli il Vangelo della gioia, ma anche occasione di crescita in sintonia con le chiese locali e con la chiesa universale. Tutti siano davvero missionari con la parola, la preghiera e la testimonianza di una vita gioiosa nel Signore, sull’esempio di Maria, la Madre della gioia.

10. Ogni religioso abbia a cuore le sorti del proprio istituto promuovendo un’azione incisiva a livello di vocazioni da accogliere con disponibilità quando il Signore chiama i giovani o i meno giovani per seguirLo sulla via stretta dei consigli evangelici. Ogni consacrato sia promotore vocazionale nella famiglia, nella scuola, nella Chiesa, nell’apostolato e nella società.

P.RUNGI. IL DECALOGO DEI RELIGIOSI NELL’ANNO DELLA VITA CONSACRATAultima modifica: 2014-12-10T23:57:59+01:00da pace2005
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