P.Rungi. Un decalogo anti-recessione di ispirazione cristiana

DSC06285.JPG Ha colto l’occasione dal testo del Vangelo di questa domenica, in cui si celebra la Dedicazione della Basilica Lateranense, nel quale Gesù scaccia dal tempio di Gerusalemme i cambiavalute, i commercianti, i venditori e quanti abusavano della generosità degli altri, per elaborare “un decalogo anti-recessione di ispirazione cristiana, finalizzato a fronteggiare la situazione economica di crisi mondiale in cui si trovano soprattutto i Paesi più sviluppati, tra cui l’Italia”.

Così padre Antonio Rungi, teologo morale campano, offre iò suo contributo di idee sul grave problema dell’economia mondiale alla luce dell’insegnamento sociale della Chiesa cattolica. “L’aumento costante dei poveri nel nostro Paese, la crisi delle borse e la perdita costante di denaro in Italia e nel Mondo stanno mettendo a rischio l’economia e il risparmio degli italiani, ma anche –sottolinea padre Rungi- la possibilità di accedere al credito per poter sopravvivere o comunque svolgere le attività produttive. Bisogna dare a questo gravissimo problema una risposta condivisa da tutti, escogitando un sistema di difesa che deve guardare non solo all’immediato, ma anche al futuro. Il rischi di una recessione mondiale sono reali, anzi già siamo in questa situazione di disastro economico mondiale. Da qui il recupero di alcuni criteri etici fondamentali e di alcuni comportamenti individuali, collettivi e internazionali che possono ridurre o azzerare i rischi della recessione in atto e che potrebbe ulteriormente aggravarsi”.

Uno specifico codice di comportamento morale in campo economico viene pertanto richiamato all’attenzione di tutti “nella speranza –scrive padre Rungi- che anche idee e proposte come queste senza alcuna pretesa di essere esaustive e di rispondere a pieno a tutte le sfide possano contribuire alla risurrezione e rivitalizzazione dell’economia italiana e mondiale”.

 

1. Far sviluppare il senso di Dio e la trascendenza, nel rispetto di ogni persona umana e delle identità culturali e religiose.

 

 

2. Intervenire direttamente come fedeli laici nell’azione politica e nell’organizzazione della vita sociale, animando le realtà temporali di spirito cristiano ed umanitario.

 

 

3. Ridurre la miseria e lo sfruttamento economico, soprattutto dei più deboli ed indifesi

 

4. Superare il divario economico mondiale, tra nazioni ricche e povere. Non ci può essere alcuna divisione per motivi economici.

 

 

5. Rivedere i sistemi bancari, creditizi e di gestione del denaro privato e pubblico a livello nazionale e mondiale. No a qualsiasi speculazione, usura legalizzata ed aumenti di prezzi ingiustificati.

 

 

6. Attuare una vera e concreta solidarietà tra tutte le nazioni sia nel benessere che nel momento del bisogno, come quello che stiamo vivendo.

 

 

7. Bloccare i meccanismi perversi che ostacolano lo sviluppo dei paesi meno progrediti e che aspirano legittimamente al miglioramento.

 

 

8. Fare ogni sforzo per mobilitare le risorse verso obiettivi di sviluppo morale, culturale ed economico, ridefinendo le priorità e le scale di valori, a partire dai più poveri.

 

 

9. Riformare le istituzioni economiche e finanziarie internazionali perché possano promuovere rapporti equi con i paesi meno sviluppati. Nessuna supremazia in campo economico, ma collaborazione e condivisione tra tutte le economie del mondo.

 

 

10.  Sostenere lo sforzo dei paesi poveri che sono alla ricerca del loro sviluppo, della loro autonomia e della loro autodeterminazione. In un mondo globalizzato o ci salviamo insieme o anneghiamo insieme nel mare della recessione  mondiale.

P.Rungi. Un decalogo anti-recessione di ispirazione cristianaultima modifica: 2008-11-09T10:32:43+01:00da pace2005
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